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La Stampa Rassegna Stampa
10.06.2010 Elezioni in Olanda: i quotidiani italiani contro Wilders
Definito islamofobo e xenofobo da tutti. Mentre non è vero. Testate a confronto

Testata: La Stampa
Data: 10 giugno 2010
Pagina: 1
Autore: Marco Zatterin
Titolo: «Olanda, duello tra liberali e laburisti. Gli xenofobi di Wilders raddoppiano»

Elezioni in Olanda: Geert Wilders ottiene 23 seggi in parlamento, dai 9 che aveva. La notizia non piace ai quotidiani italiani che, come al solito, descrivono il partito di Wilders xenofobo, islamofo, di estrema destra.
Questo perchè Wilders è uno dei pochi, in Europa, a dire le cose come stanno e a opporsi ad Eurabia. Con il suo film Fitna (sempre citato dai giornalisti di Eurabia come massimo esempio della depravazione islamofoba di Wilders) il deputato olandese ha solo messo in luce la violenza dell'islam in Europa.
Ecco i titoli dei maggiori quotidiani italiani:

CORRIERE della SERA -

" Olanda, avanza la destra xenofoba ". Un titolo scorretto, dal momento che il partito di Geert Wilders non è xenofobo. Se per xenofobia si intende l'opposizione all'islamizzazione europea, allora sì, WIlders è xenofobo.

LIBERO -

 " L’Olanda spinge Wilders. L’estrema destra decisiva per il governo". Wilders non è bollato come xenofobo o islamofobo, ma viene descritto di 'estrema destra', il che non suggerisce al lettore un'immagine positiva. Dato che tutti gli estremi sono negativi.

Il GIORNALE -  

Il titolo recita : " Il Clegg d’Olanda come quello inglese: vince nei sondaggi, pareggia alle urne ". Dato che Clegg è un antisemita xenofobo, non è ben chiaro che cosa abbia spinto la redazione del Giornale ad associarlo a Wilders e a Rutte. Anche se è da notare come il nome di Wilders non sia stato associato ad aggettivi negativi nel titolo.

La REPUBBLICA -

" Olanda, avanza la destra xenofoba ". Qui Wilders non è menzionato nel titolo, evidentemente per dare rilievo all'aggettivo 'xenofoba' e togliere importanza al deputato olandese.

Il SOLE 24 ORE -

Titolo : " In Olanda festeggia solo Wilders ". Ad essere scorretto è il sottotitolo : " Il movimento xenofobo conquista 23 seggi (ne aveva 9) e diventa la terza forza ". Wilders viene definito xenofobo

Il MANIFESTO -  
Il titolo è fondamentalmente corretto : " La destra vince ma non stravince. Male la sinistra radicale.". Ma niente illusioni, l'occhiello recita : " I liberali non ottengono la maggioranza. I laburisti tengono a sorpresa. Tiene l’islamofobo Wilders ". Wilders islamofobo.

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 10/06/2010, a pag. l'articolo di Marco Zatterin dal titolo " Olanda, duello tra liberali e laburisti. Gli xenofobi di Wilders raddoppiano".


Geert Wilders

Un titolo scorretto, come quasi tutti quelli riportati nella pagina.
Ecco l'articolo :

Ancora Geert Wilders, almeno se gli exit poll non si sono sbagliati. I primi dati del voto olandese attribuiscono al leader populista e xenofobo del Partito della Libertà il balzo più netto della giornata elettorale di ieri, 14 seggi in più rispetto ai 9 del 2006, almeno cinque oltre le attese. E’ il segnale che i Paesi Bassi possono svoltare a destra, punendo duramente i cristiano democratici (Cda) del premier uscente Jan Balkenende, in crollo da 41 a 21 deputati sui 150 della Camera, e immediatamente dimessosi dalla guida del partito. Il quadro è reso parecchio incerto dall’assenza d’un vincitore immediato. I liberali conservatori di Mark Rutte (Vvd), in netta crescita, corrono testa a testa con i Laburisti di Job Cohen (Pvda) in lieve calo, entrambi accreditati di 31 seggi. Formare un governo sarà difficilissimo.
Bisognerà attendere lo spoglio dell’ultima scheda per capire a chi la regina Beatrice affiderà l’incarico di studiare il nuovo esecutivo. Il solido ex sindaco di Amsterdam Cohen o il giovane Rutte, certo, ma per un pugno di voti. Il nome indicherà la direzione futura che l’Olanda, nelle prime elezioni dell’Eurozona dopo la tempesta finanziaria, un test anche per il resto dell’Ue, visto che le tre forze che paiono affermarsi esprimono pulsioni differenti: le riforme vecchia maniera del Vvd, quelle ispirate al Welfare dei laburisti, il nazionalismo di Wilders. Il quale ha commentato il voto con un sms all’agenzia Anp: «Grandioso!»
Il governo è caduto in febbraio, quando i laburisti hanno tolto l’appoggio al rinnovo della missione in Afghanistan. In campagna elettorale si è parlato soprattutto di come affrontare l’uscita dalla recessione, e qui si sono fronteggiate le due anime di Cohen e Rutte, la cura statalista contro la cura liberista, mentre Wilders continuava la sua lotta antislamica. A caldo gli osservatori olandesi ritengono in aumento le possibilità di una coalizione «porpora» in cui coabitino Vvd e Pvda, con l’aggiunta dei liberali sociali (D66) in buon spolvero e gli ecologisti della Groenlink. Cohen non avrebbe infatti i numeri per fare un’alleanza di sola sinistra. E Rutte non chiuderebbe unendosi solo a Cda, D66, verdi. Un vero ginepraio, complicato da Hans van Baalen, deputato Vvd: «E’ logico parlare con Wilders». Il quale è il solo autorizzato a festeggiare in una posizione di opposizione che gli consentirà di battagliare senza compiere le difficili scelte necessarie per portare gli olandesi fuori dalla crisi.

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