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Atlante storico del popolo ebraico 26/11/2009 -

Eli Barnavi
Atlante storico del popolo ebraico
A cura di Elena Loewenthal
Zanichelli

Questo atlante opera di una squadra di storici di professione diretti da Barnavi, rigoroso nei contenuti ma alieno dal gergo accademico, abbraccia la “storia universale” degli Ebrei: dalla Genesi ai giorni nostri, da Ur e Babilonia a New York e Tel Aviv. Il volume organizzato con testi, carte e illustrazioni è un utile strumento per chi voglia acquisire una conoscenza a tutto campo della storia del popolo ebraico.


Eli Barnavi
Storia di Israele
Dalla nascita dello Stato all’assassinio di Rabin
Bompiani

Un popolo disperso e decimato, sotto l'impulso di un'ideologia nuova radicata nella memoria antica, il sionismo, ritorna alla terra che lo ha visto nascere, conquista l'indipendenza in un ambiente ostile, si forgia in uno Stato-nazione moderno e lo modella nelle fattezze insite nei costumi ancestrali della sua tradizione; lo ricompone con la lingua degli avi, conquista con una lotta aspra il diritto alla "normalità", senza rinunciare perciò a rivendicare una radicale alterità, e si dota di una potenza militare, che è prima di tutto  il suo mezzo di sopravvivenza. Il saggio si chiude con l’assassinio di Rabin, l’allora Primo ministro di una Repubblica democratica che vive oggi la propria “normalità” nelle sue manifestazioni più complesse e drammatiche.

Eli Barnavi
Religioni assassine
Bompiani

Il saggio di Eli Barnavi che si presenta come una lettera aperta ai lettori affronta l’argomento dei pregiudizi religiosi. Per lo storico israeliano la guerra è un evento in corso, non un’opinione e l’aggressore ha un nome preciso: fondamentalismo islamico. Barnavi ci invita a sbarazzarci dell’”illusione del multiculturalismo” e di espressioni improprie come “dialogo di civiltà”. Il laicismo è la civiltà, il fondamentalismo è la barbarie, non esiste dialogo possibile. La libertà va difesa senza ambiguità, senza sensi di colpa, senza falsi relativismi.

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Storia degli ebrei in Italia 23/11/2009 -

Attilio Milano
Storia degli ebrei in Italia
Einaudi

L’autore che si è trasferito in Palestina nel 1939 dopo le “Leggi Razziali” ha dedicato buona parte della vita alla stesura di questa minuziosa storia degli ebrei in Italia. Partendo da molto lontano, dall’epoca romana e dai primi contatti tra la civiltà latina e la Palestina, Milano analizza la consistenza, i movimenti e le alterne vicende di tutte le comunità ebraiche italiane. E’ un libro molto consigliabile a chi voglia avvicinarsi preparato agli avvenimenti del XX secolo.

Vecchia terra nuova 25/11/2012 -

Theodor Herzl
Vecchia terra nuova
Bibliotheca Aretina


Il brillante giornalista ungherese, padre del sionismo, immaginò Israele prima ancora che fosse realtà. In quest’ opera visionaria pubblicata nel 1902 Theodor Herzl racconta in modo affascinante di un giovane avvocato che per una delusione d’amore decide di seguire un milionario misantropo nei mari del Sud e attraversa la Palestina colonizzata dai pionieri sionisti nel 1923.
Magistrale è la descrizione del paesaggio, delle strade, del brulichio nei porti e il racconto di come i coloni abbiano reso fertile la terra piantando alberi e fondando cooperative agricole.
L’autore immagina persino l’urbanistica con le tramvie sospese e le gallerie sotterranee in una “Nuova Società” giusta dove le cariche sono affidate a persone meritevoli e dove le donne hanno diritto di voto e parità nei ruoli sociali. E’ una società libera, tollerante e cosmopolita quella che immagina Herzl non dissimile peraltro dall’Israele odierno.
Una lettura imprescindibile per chi vuole andare alle radici dello Stato d’Israele.

La Brigata 16/11/2009 -

Howard Blum
La Brigata
Il Saggiatore

Questo romanzo racconta, in modo avvincente e ben documentato, la storia della Brigata Ebraica, vista attraverso gli occhi di tre amici che ne fanno parte: Israel Carmi, Johanan Peltz e Arie Pinchuk. La Brigata , inserita nell' ambito delle forze alleate, combatte contro i nazisti negli ultimi mesi di guerra e successivamente si prodiga per portare illegalmente nella Palestina occupata i sopravvissuti alla Shoah. Dopo la resa della Germania e una volta rivelate al mondo le proporzioni spaventose dello sterminio nazista alcuni di questi soldati si organizzano in squadre di giustizieri che, sotto il naso degli eserciti alleati, scovano e uccidono ufficiali nazisti entrati in clandestinità. Alla storia di alcuni dei protagonisti si intreccia la storia più grande della nascita dello stato ebraico, che deve molto a questi sconosciuti eroi. Il libro scritto con passione e grande abilità narrativa si legge con facilità, immedesimandosi inevitabilmente nella vicenda.

Il settimo milione 12/11/2009 -

Tom Segev
Il settimo milione
Mondadori

Questo saggio riporta alla luce alcune pagine poco note della storia contemporanea, il cui filo conduttore è costituito dell'influenza determinante che lo sterminio di sei milioni di ebrei sotto il giogo nazista ha esercitato sull'identità di Israele, sulla sua ideologia e sulle sue scelte politiche, anche attuali. Sulla scorta di diari, interviste e migliaia di documenti, Tom Segev, storico israeliano e giornalista, ricostruisce con grande perizia l'atteggiamento tenuto dallo 'yishuv' (la comunità ebraica presente in Palestina prima della fondazione dello stato) nei confronti della Germania nazista.

Verso la terra promessa 09/11/2009 -

David J. Goldberg
Verso la terra promessa.
Storia del pensiero sionista.
Il Mulino

Facendo costante riferimento al contesto generale della storia degli ebrei europei dall'Ottocento in poi, e alla stessa vicenda biografica dei padri fondatori d'Israele, Goldberg, rabbino a Londra ed esponente noto dell’ebraismo progressista, delinea in questo volume le tappe fondamentali dell'avventura sionista. Vengono così ripercorsi i successi politici e il cammino di un'idea che - dal primo riconoscimento internazionale con la dichiarazione Balfòur nel 1917, attraverso gli anni bui del dominio nazista in Europa e alle sue tragiche conseguenze, sino alla decisione delle Nazioni Unite nel novembre del 1947, di creare due distinte unità territoriali, una ebraica e l'altra araba - ha trovato compimento nella proclamazione da parte di Ben Gurion, il 14 maggio 1948, della nascita dello Stato d'Israele.

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