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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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L'Unità - Il Manifesto - Avvenire - Il Fatto Quotidiano Rassegna Stampa
20.07.2014 L'ipocrisia di Amnesty e la propaganda di Hamas trovano spazio sui quotidiani italiani
Rassegna di critiche

Testata:L'Unità - Il Manifesto - Avvenire - Il Fatto Quotidiano
Autore: Umberto De Giovannangeli
Titolo: «E' flagrante il disprezzo delle vite umane - Amnesty: Crimini di guerra dell'esercito israeliano -Invasione di sangue. Sono 340 i morti - Gaza un cimitero di case sotto i tank israeliani»
 Riprendiamo dall'UNITA' di oggi, 20/07/2014, a pag. 11, l'articolo di Umberto De Giovannangeli dal titolo "E' flagrante il disprezzo delle vite umane", incentrato sull'attacco a Israele di Amnesty International.

Del comunicato di Amnesty riferisce anche l'articolo firmato Giu. Acc. , dal titolo "Amnesty: Crimini di guerra dell'esercito israeliano", pubblicato dal  MANIFESTO a pag 7.

Persino l'UNRWA, l'agenzia per i "profughi palestinesi" non certo sospetta di parzialità a favore di Israele, ha denunciato l'uso di una scuola come deposito di armi da parte di Hamas. Non si tratta di un caso isolato, ma di una pratica costante e deliberata: case, scuole, ospedali e moschee vengono utilizzate da Hamas per nascondere armi, proteggere terroristi, condurre attacchi. E' questo che rivela disprezzo per la vita umana, non l'autodifesa di Israele condotta, come noto, compiendo ogni sforzo per ridurre al minimo le vittime tra i non combattenti.

Segnaliamo anche che i quotidiani  continuano a citare dati sul numero dei morti a Gaza e sulla proporzione dei civili tra di essi che provengono dal ministero della Sanità di Gaza, cioè da Hamas, senza alcuna avvertenza critica. Ciò avviene per esempio nell'articolo di Susan Dabbous, pubblicato a pagg. 1-6 di AVVENIRE "Invasione di sangue. Sono 340 i morti"e nell'articolo di Cosimo Caridi pubblicato a pag. 5 del FATTO QUOTIDIANO, dal titolo "Gaza un cimitero di case sotto i tank israeliani"
Ricordiamo che dati diffusi da Hamas nelle precedenti operazioni israeliane a Gaza sono sempre stati smentiti da quelli israeliani, determinati sulla base di accurate ricerche ( e perciò non divulgabili durante il conflitto).



Di seguito, l'articolo di Umberto De Giovannangeli:


Umberto De Giovannangeli

La denuncia di Amnesty Unicef e Unrwa: 900mila persone senza acqua più di 1Omila senza casa Almeno 59 bambini uccisi e altri 500 feriti La denuncia di Amnesty, l'appello accorato dell'Unicef, l'allarme dell'Unrwa. «Nei loro incessanti attacchi aerei contro Gaza, le forze israeliane hanno mostrato flagrante disprezzo per le vite umane e le proprietà personali, che secondo il diritto internazionale umanitario devono essere protette». Ad affermarlo è Philip Luther, direttore del programma Medio Oriente e Africa del Nord di Amnesty International, sottolineando «il bisogno di un'urgente azione internazionale per proteggere le popolazioni civili di Gaza e d'Israele da ulteriori crimini di guerra».  Secondo Amnesty, «colpire i civili e lanciare attacchi contro proprietà civili non può essere giustificato, entrambe le parti, che hanno ripetutamente e impunemente violato il diritto internazionale, devono essere chiamate a rispondere delle loro azioni e il primo passo in questa direzione è un'indagine internazionale disposta dalle Nazioni Unite», rimarca ancora Luther. A seguito degli attacchi israeliani- ricorda una nota di Amnesty - oltre 1780 abitazioni sono state completamente distrutte o rese inabitabili e 10600 abitanti di Gaza sono rimasti senza casa. I razzi lanciati in modo indiscriminato da Gaza hanno a loro volta danneggiato proprietà civili israeliane. Gli attacchi israeliani hanno inoltre causato enormi danni alle infrastrutture idriche e sanitarie in tutta la Striscia di Gaza. Tre operai sono stati uccisi mentre cercavano di effettuare una riparazione e le continue ostilità hanno reso troppo pericoloso continuare i lavori in molte zone. Il 16 luglio, le Nazioni Unite hanno reso noto che 900.000 persone (la metà degli abitanti di Gaza) non ricevevano acqua. I danni ai servizi fognari e per il trattamento dei rifiuti, col conseguente rischio di contaminazione delle riserve idriche, hanno creato un'emergenza sanitaria. «Le infrastrutture di Gaza sono sull'orlo del collasso e le conseguenze della continua mancanza di acqua potabile potrebbero essere catastrofiche», avverte Luther. Dall'inizio del conflitto, almeno 84 scuole e almeno 13 strutture sanitarie sono state costrette a chiudere. Il 17 luglio, il centro di riabilitazione al-Wafa di Shujaiyyeh è stato colpito per la seconda volta e distrutto, dopo che il personale era stato costretto a evacuare tutti i pazienti. «Invece di colpire strutture sanitarie in violazione del diritto internazionale, le forze israeliane devono proteggere medici e pazienti e assicurare che i feriti possano raggiungere i centri ospedalieri a Gaza e, se necessario, altrove», ha precisato il responsabile di Amnesty. Cresce, intanto, il numero dei palestinesi di Gaza sfollati negli edifici dell'Unrwa (l'agenzia delle Nazioni Unite per i profughi). Ieri mattina è salito a 55mila unità. Solo l'altro ieri erano stimati in 35-40mila. Hamas e i gruppi armati palestinesi stanno a loro volta violando in modo flagrante il diritto internazionale e mettendo in pericolo la popolazione civile. Il 16 luglio l'Unrwa (l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi) ha scoperto 20 razzi nascosti in una scuola della Striscia di Gaza. Almeno 22.900 civili sono sfollati e molti si sono rifugiati in 24 scuole gestite dall'Unrwa. «I gruppi armati palestinesi di Gaza non devono ammassare munizioni in aree residenziali o usarle come base di lancio dei loro attacchi. L'ala militare di Hamas e gli altri gruppi palestinesi, che finora hanno lanciato indiscriminatamente oltre 1.500 razzi contro Israele, devono porre fine a questi crimini di guerra», insiste Luther. Amnesty International ha nuovamente chiesto alle Nazioni Unite di imporre un embargo sulle armi nei confronti di tutte le parti coinvolte nel conflitto, per evitare ulteriori gravi violazioni del diritto internazionale. Con almeno 59 bambini uccisi e altri 500 feriti a Gaza e quattro bambini israeliani feriti in Israele, l'Unicef esorta tutte le parti a rispettare il loro obbligo legale e morale di proteggere i civili, compresi i bambini, dalle violenze. Secondo l'Unicef i servizi di base per i bambini sono sotto attacco. L'Unicef ed i suoi partner stanno procurando farmaci pediatrici essenziali per gli ospedali e le strutture sanitarie e  stanno aiutando i bambini e che si occupa di loro a far fronte al disagio psicologico. Spot radiofonici avvertono i bambini e le loro famiglie dei pericoli degli ordigni inesplosi. Dall'inizio delle operazioni militari nella Striscia, in media, ogni giorno quattro bambini di Gaza sono stati uccisi», rileva ancora l'Unicef, sottolineando come sia «vergognoso che i bambini di Gaza continuino a pagare un prezzo pesante in un conflitto di cui non hanno alcuna responsabilità. I bambini di entrambe le parti del conflitto devono essere protetti da questa violenza insensata. coloro che hanno poteri decisionali hanno l'obbligo di tenere i bambini lontani dalla linea di tiro».

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