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Italia Oggi-Il Foglio Rassegna Stampa
13.08.2016 Berlino, Hotel Kempinski: non è una piccola notizia estiva
Commento di Roberto Giardina, Andrea's Version

Testata:Italia Oggi-Il Foglio
Autore: Roberto Giardina-Andrea Marcenaro
Titolo: «Elminato il prefisso di Israele-Andrea's Version»

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Berlino, Hotel Kampinski

Riprendiamo oggi, 13/08/2016, a pag.16, con il titolo " Eliminato il prefisso di Israele " il commento su ITALIA OGGI di Roberto Giardina. Sullo stesso tema, l'Andrea's Version sul FOGLIO di oggi di Andrea Marcenaro.

Roberto Giardina: " Elminato il prefisso di Israele-Andrea's Version "

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Roberto Giardina

Uno storico albergo di Berlino “cancella” Israele per non irritare i clienti arabi.
In un´estate segnata dagli attentati in Germania, sembra una notizia senza importanza, trascurabile. In fondo, lo storico albergo a cinque stelle Kempinski ha cancellato, o dimenticato, il prefisso di Israele tra i tanti indicati, perché preoccuparsi?
Ma all´errore, o eccessiva prudenza, i giornali, radio e tv hanno dato grande risalto: ogni sospetto di antisemitismo desta allarme.

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Claude Lanzmann

E´ stato il regista francese Claude Lanzmann, che compirà 91 anni a novembre, l´autore del film “Shoah” (1985), a denunciare il fatto in una lunga lettera alla “Frankfurter Allgemeine Zeitung”. “Ero venuto a Berlino per i funerali della scrittrice ebrea tedesca Angelika Schrobsdorff (nata nel 1927,scomparsa il trenta luglio), che per dieci anni fu mia moglie – racconta – e sono sceso al Kempinski, il mio albergo a Berlino fin dal 1986…”
A Lanzmann nel 2013 è stato assegnato l´Orso d´oro alla carriera. Il regista in camera sfoglia il libretto con le istruzioni per gli ospiti, legge distrattamente la pagina con i prefissi internazionali: Italien, Italy, non dovrebbe essere preceduto da Israel?
Ovviamente conosce a memoria il numero, 972, ma perché manca? Alla reception chiede spiegazioni. Un giovane impiegato, con imbarazzo, gli risponde: “Sono ebreo, e il fatto ferisce anche me…” Non si tratta di un caso, ammette, la direzione dell´albergo ha tolto il prefisso perché molti dei clienti sono ricchi arabi, e hanno protestato. Israele cancellata dalla carte geografiche e anche dal libretto per gli ospiti del Kempinski.
Lanzmann scrive di essere stato profondamente colpito: “come è possibile nel 2016, che nella capitale della nuova Germania Israele venga eliminato? “Al Kempinski non mi posso sentire più a casa mia”, conclude il regista.
La “Frankfurter Allgemeine” si limita a pubblicare la protesta di Lanzmann. La popolare “Bild Zeitung” chiede spiegazioni al Kempinski, e la direttrice Birgitt Ullrich spiega che si tratta di “un caso sfortunato”, e non può confermare quanto avrebbe dichiarato l´impiegato, la direzione dell´hotel berlinese non ha volutamente escluso Israele dalla lista, né ci sono decisioni al riguardo da parte della proprietà.
Il Kempinski appartiene alla più antica catena europea di hotel di lusso, e la “Süddeutsche Zeitung” ha chiamato gli altri alberghi, dall´Adlon sempre a Berlino, al Vier Jahreszeiten di Monaco, e tutti hanno smentito che ci sia una generale discriminazione anti Israele.
I prefissi internazionali sono 192, come indicarli tutti? Sulla pagine delle istruzioni se ne riportano 35, tra cui quello di Hong Kong o di Kiev. Tanto a che servono? Ogni cellulare riporta tutti i prefissi di città e nazioni.
Ma il senatore agli interni di Berlino, il cristianodemocratico Frank Henkel, si è dichiarato “sorpreso e preoccupato” ed ha invitato il Kempinski a intervenire: “Quanto racconta Lanzmann non è accettabile in una città come Berlino, con la sua storia.” Ed è prontamente avvenuto: il prefisso verrà aggiunto alla lista. “Ci scusiamo per avere offeso involontariamente la sensibilità di qualche nostro ospite”, si aggiunge. I
ncidente chiuso? Come stabilire la verità? Censura o semplice errore? Non si vede perché Lanzmann dovrebbe avere mentito riportando la dichiarazione di un impiegato, o dovrebbe aver mentito il giovane dipendente facilmente identificabile.
Il Kempinski, al 27 della Kurfürstendamm, il viale delle boutiques di lusso in quella che era Berlino Ovest, infine, non è più tedesco, appartiene a una società per azioni con sede in Svizzera, la cui maggioranza è detenuta da un gruppo tailandese.
Piccola o no che sia la notizia, rimane un po´ di amarezza.
Berthold Kempinski era un ebreo tedesco, nato a Raschkov, oggi in Polonia. Arrivò a Berlino nel 1862 e aprì un locale dove serviva vini ungheresi con würstel e una zuppa calda. Fece fortuna, ma non aveva eredi maschi, e l´attività fu continuata dal genero Richard Unger. L´hotel fu aperto nel 1927, durante la Repubblica di Weimar.
Dieci anni dopo, il primo maggio del 1927, l´impresa venne “arianizzata”, e la famiglia emigrò negli Stati Uniti. Un erede di Unger, ricostruì il Kempinski nel 1951, in una Berlino in rovina. I berlinesi sono affezionati all´albergo, un po´simbolo della loro storia, anche quelli che non si sono mai potuti permettere di sedere a un tavolino del suo caffè per gustare una fetta di torta.
Non è una piccola notizia estiva senza importanza, la “dimenticanza” che ha offeso Lanzmann.

 Andrea's Version


alias, Andrea Marcenaro

Non vi capiterà. Ma se mai vi capitasse di andare a Berlino, e aveste soldi da spendere, l'Hotel Kempinski, sulla Unter der Linden, è il migliore. Marlene Dietrich, Charlie Chaplin, Louise Brooks, Herbert Hoover e Josephine Baker, i clienti abituali di prima della Seconda guerra. Dopo, perfino Michael Jackson scelse il Kempinski per mostrare al mondo, dal balcone della sua stanza al quarto piano, il pargolo Prince Michael II, detto Blanket. Andate perciò al Kempinski. E sfogliate nel vostro appartamento, se vi capita, la lista dei prefissi telefonici dei paesi del mondo. Ci sono tutti. Meno Israele. Scendendo dal concièrge per domandargliene il motivo, vi sentirete rispondere: "I nostri clienti sono soprattutto arabi, l'hanno preteso loro". Israele cancellato.
A Berlino. Nel 2010, l'albergo più lussuoso della città ospitò alcune scene di un film abbastanza famoso che aveva come titolo: "Senza identità". Beh, ora ce l'ha.

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