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Riprendiamo dall' OSSERVATORE ROMANO di oggi, 04/07/2015, a pag. 3, la breve "Ancora violenze in Cisgiordania"; da AVVENIRE, a pag. 14, la breve "Cisgiordania: lancia pietre sui soldati, ucciso un diciassettenne". Pubblichiamo oggi due cronache quasi identiche dei due giornali cattolici, come al solito ostili a Israele. Lo facciamo per mostrare come la linea anti-Israele dell'informazione vaticana sia unitaria: un fronte unico contro l'unica democrazia del Medio Oriente, che per queste testate ha evidentemente il torto di essere abitata da ebrei. Ecco gli articoli:
L'OSSERVATORE ROMANO: "Ancora violenze in Cisgiordania" Violenza in Cisgiordania. Un giovane palestinese è rimasto ucciso oggi nel corso di scontri con l'esercito israeliano nei pressi del check point di Qálandiya, vicino a Ramallah. Poco prima nell'area un gruppo di militari israeliani era stato investito da una sassaiola. Come ha riferito un portavoce delle forze armate, il giovane palestinese, Muhammad Al Qusba di diciotto anni, è morto in ospedale a Ramallah a seguito delle ferite ricevute durante gli scontri. Sempre secondo fonti militari, si trattava di un sostenitore di Hamas, il movimento islamico che controlla la Striscia di Gaza. Nel frattempo, ieri il Consiglio europeo ha deciso di prolungare la propria missione di polizia nei Territori palestinesi fino al 30 giugno del 2016. Prorogato fino alla stessa data anche il mandato per la missione europea di assistenza al valico di Rafah, alla frontiera fra l'Egitto e la Striscia di Gaza, uno dei punti più delicati dell'intera regione. Tali decisioni rientrano «nell'ambito dei più ampi sforzi dell'Ue», riferisce una nota dei ventotto, a sostegno della realizzazione della soluzione dei due Stati, uno israeliano e l'altro palestinese, che possano convivere in pace e sicurezza. Il piano s'inserisce dunque «in un ampio lavoro per una soluzione del conflitto». AVVENIRE: "Cisgiordania: lancia pietre sui soldati, ucciso un diciassettenne" Un 17enne palestinese è stato ucciso da un militare israeliano nei pressi del checkpoint di Qalandiya, vicino a Ramallah in Cisgiordania, mentre stava tirando pietre contro un veicolo dell’esercito dello Stato ebraico (Idf). Il ragazzo, Mohamm ed Hani Al-Ksabah, era uscito presto di casa per recarsi a pregare alla moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, nel terzo venerdì del mese sacro del Ramadan. Come lui, in migliaia ci hanno provato ma le autorità israeliane hanno imposto restrizioni, dando il via libera solo alle donne di più di 30 anni e agli uomini di più di 50. «Un sospetto si è avvicinato a un veicolo militare e ha cominciato a gettare pietre» spaccando il parabrezza, ha riferito un portavoce militare. «I soldati hanno ordinato al sospetto di fermarsi e hanno sparato in aria colpi di avvertimento», ma di fronte al lancio continuo di sassi e al «pericolo immediato, hanno sparato», ha aggiunto. Per inviare la propria opinione ai quotidiani, telefonare: ornet@ossrom.va lettere@avvenire.it |
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