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La Stampa - Il Foglio Rassegna Stampa
24.09.2014 Hebron: eliminati i killer di Eyal, Gilad, Naftali
Cronaca di Maurizio Molinari, Editoriale del Foglio

Testata:La Stampa - Il Foglio
Autore: Maurizio Molinari - editoriale
Titolo: «Uccisi i killer dei tre studenti ebrei - Occhio per occhio»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 24/09/2014, a pag. 16, con il titolo "Uccisi i killer dei tre studenti ebrei", la cronaca di Maurizio Molinari; dal FOGLIO, a pag. 3, l'editoriale "Occhio per occhio".
La famiglia Qawasmeh, una delle più potenti di Hebron, è da tempo affiliata a Hamas, e molti suoi membri non sono nuovi ad azioni di terrorismo contro Israele. Un fulgido esempio dell'establishment politico ed economico palestinese.


Eyal, Gilad, Naftali, i tre studenti ebrei brutalmente assassinati da Hamas


I due assassini uccisi: Marwan Qawasmeh e Amer Abu Aisha

Ecco gli articoli:

LA STAMPA - Maurizio Molinari: "Uccisi i killer dei tre studenti ebrei"


Maurizio Molinari

Con un blitz all’alba a Nord di Hebron, in Cisgiordania, le truppe israeliane hanno eliminato i due ricercati di Hamas accusati del sequestro dei tre ragazzi ebrei uccisi in giugno. Il ritrovamento dei corpi di Naftali Fraenkel e Gilad Shaar, entrambi 16 anni, ed Eyal Yifrach, 19 anni, innescò un ciclo di violenze fra Israele e palestinesi sfociato nel conflitto di 51 giorni nella Striscia di Gaza, terminato con una tregua ancora precaria.
I due ricercati, Marwan Qawasmeh di 29 anni e Amer Abu Aisha di 33, erano braccati dal 26 giugno ma sono riusciti per quasi tre mesi a sfuggire alla cattura spostandosi fra rifugi - spesso sotterranei - in terreni ed edifici dei Qawasmeh, una delle famiglie più influenti di Hebron considerata vicina ad Hamas. Non a caso lo zio di Marwan, Hussam, è stato condannato come regista del rapimento, avendo ricevuto da Gaza 60 mila dollari usati per acquistare l’auto, due M-16 e le pistole usate nel sequestro, avvenuto ad una fermata di autobus di Gush Etzion, a Sud di Gerusalemme.
Il controspionaggio israeliano - lo Shin Beth - ritiene che i ricercati volevano fuggire in Giordania. Una settimana fa gli agenti hanno saputo in anticipo il nuovo luogo dove i fuggiaschi si sarebbero nascosti, consegnando così all’esercito la mappa della palazzina di due piani, con uno seminterrato, a breve distanza dall’ospedale Al-Ahli. Marwan Qawasmeh, con otto arresti sulle spalle, e Amer Abu Aisha, avevano scelto di nascondersi proprio nel seminterrato. L’esercito ha così usato una grande ruspa per iniziare l’attacco, demolendo completamente il piano superiore dell’edificio ed aprendo un varco nel soffitto del seminterrato. È stato a questo punto che le truppe speciali hanno intimato ai due di arrendersi «ma hanno rifiutato. Uno di loro ha fatto fuoco e lo abbiamo ucciso - racconta il portavoce militare Peter Lerner - e poi abbiamo gettato degli esplosivi nel locale sottostante, eliminando anche l’altro terrorista».
La prima reazione è arrivata dal premier Benjamin Netanayhu: «Quanto avvenuto non ci restituisce le tre magnifiche vite spezzate di Naftali, Gilad ed Eyal, ma mantiene la promessa che avremmo punito i responsabili dell’orrendo delitto». Hussam Bardan, portavoce di Hamas, ha invece reso omaggio ai due «martiri della Jihad»: «Siamo orgogliosi di quanto avete fatto, non vi dimenticheremo perché avete infranto il mito della sicurezza del nemico». Rachel Fraenkel, madre di uno dei ragazzi uccisi, ha confessato di «non provare reazioni emotive» dicendosi però «sollevata dal sapere che due individui pericolosi e armati non sono più in circolazione e non potranno essere scambiati nella cornice di un accordo politico». Proprio ieri al Cairo, sono ripresi i negoziati indiretti fra Hamas e Israele sulle clausole ancora da definire della tregua di Gaza: dalla consegna dei resti dei soldati morti alla possibile apertura di un porto.

IL FOGLIO - editoriale: "Occhio per occhio"

Un volantino dell'epoca mandataria, quando non esisteva ancora lo stato di Israele e il futuro stato ebraico era sotto dominio dell'Inghilterra, mostrava l'immagine di un mitragliatore e ai lati le parole ebraiche Rak Kah: "Solo così". Poi il terribile codice penale del Levitico: "Prenderai vita per vita, occhio per occhio". E' quello che ha fatto ieri Israele eliminando gli assassini dei tre ragazzini ebrei la cui sola "colpa" era quella di essere ebrei, appunto, e di fare l'autostop per tornare a casa. L'esercito con la Stella di Davide ha ucciso due terroristi palestinesi rei del rapimento e dell'uccisione dei tre studenti avvenuti lo scorso giugno. Ruthie Blum sul giornale israeliano Israel Hayom ha scritto che "da quando il 12 giugno i tre studenti sono stati rapiti e uccisi, l'Onu si è concentrata a condannare soltanto la risposta israeliana nei Territori". Nessuno morirà per difendere Israele né gli darà carta bianca per difendersi. Israele è solo e deve fare da solo. L'ultima guerra di Gaza è finita quando l'intelligence e l'esercito israeliano hanno eliminato Mohammed Deif, capo militare di Hamas (della sua morte non si hanno però prove certe), Mohammed Abu Shamallah, Raed al-Attar e Mohammed Barhoum. Tutti ricoprivano posti di comando di Hamas. Erano le due di notte. Due caccia F-16 bombardano un palazzo di Rafah. Muoiono due fra i più ricercati capi militari di Hamas. Avevano commesso l'errore di uscire dalla clandestinità dopo giorni trascorsi sotto terra. L'altra notte, Israele ha eliminato un'altra cellula del terrore. Non bastano gli hashtag per sconfiggere il terrorismo antisemita. Serve la forza.

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