giovedi` 28 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






L' Unità - La Repubblica - Il Manifesto Rassegna Stampa
24.07.2014 Ecco quelli che prendono sul serio il Consiglio per i diritti umani dell'Onu
e quelli che hanno già condannato Israele

Testata:L' Unità - La Repubblica - Il Manifesto
Autore: Umberto De Giovannageli
Titolo: «Gaza, l'allarme dell'Onu: possibili crimini di guerra»
I quotidiani italiani di oggi, 23/07/2014 riportano  in modo spesso acritico
la notizia della richiesta da parte dello screditato Consiglio per i diritti umani dell'Onu di una commissione d'inchiesta per accusare Israele di ' crimini di guerra.
'L' UNITA' dà per scontata, nella sua titolazione, la credibilità del Consiglio, mentre REPUBBLICA mette l'accusa tra virgolette: un po' meglio dell'UNITA'.
I titolo sono: UNITA' a pag. 9:  "Gaza, l'allarme dell'Onu: possibili crimini di guerra", di Umberto De Giovannangeli; REPUBBLICA, pag.
15, 
“Crimini di guerra a Gaza” l’Onu apre un’inchiesta Hamas: stop ai voli, vittoria", di Fabio Scuto.
Non commentiamo, visto la fuffa che contengono, gli articoli pubblicati dal MANIFESTO, che in prima pagina titola, senza il minimo dubbio "Crimini di guerra".  Michele Giorgio, nell'articolo "Onu: inchiesta su Israele", a pag. 8, è prevedibilmente già sicuro non solo della credibilità del Consiglio per i diritti umani dell'Onu, ma anche della colpevolezza di Israele. Affianca l'articolo di Giorgio, a pagg. 1-9 l'articolo di Richard Falk dal titolo "Narrazioni tossiche su Gaza". Vi si sostiene che il punto di vista della parte palestinese sarebbe assente dai media occidentali !

 




Di seguito, l'articolo di Umberto De Giovannageli, che riporta acriticamente le dichiarazione dell'Alta Commissaria della Nazioni Unite per i diritti umani Navy Pillay - la quale definisce falsamente Israele 'potenza occupante' di Gaza e  chiede, come Hamas, la rimozione del blocco che limita la capacità di armarsi del gruppo terroristico - e i dati sulle vittime a Gaza forniti sempre da Hamas.

            
Umberto De Giovannageli  Navi Pillay

Ancora morti a Gaza. Ancora giovani vite spezzate. Ci sono anche due bambini fra i cinque palestinesi morti ieri in un bornbardamento israeliano su Khan Younis, nel sud della Striscia. Lo hanno riferito fonti mediche palestinesi. L'attacco ha preso di mira alcune case a est della città che anche ieri è tra le zone roventi dell'offensiva «Protective Edge» (.Margine protettivo») di Tsahal, giunta al sedicesimo giorno. Secondo fonti della Mezzaluna rossa, decine di famiglie stanno tentando di fuggire dalla zona sotto pesante attacco di artiglieria e droni di Israele dalle prime ore di questa mattina. E altri cinque palestinesi sono rimasti uccisi nel Nord della Striscia secondo fonti mediche palestinesi. Cronaca di guerra. Bombardamenti israeliani hanno colpito l'ospedale Wafa, che verrebbe utilizzato da Hamas per sparare razzi. L'attacco è arrivato dopo che è stato ordinato lo sgombero dei civili dalla struttura. Non si arresta il lancio di razzi verso Israele: tra le città oggetto dei proiettili Rishon Letzion, Rehovot, Ashdod, e Ashkelon. E una vittima si registra anche in territorio israeliano: un colpo di mortaio sparato dalla Striscia di Gaza ha ucciso un lavoratore thailandese nel sud di Israele, portando così a tre il numero dei civili israeliani morti.
LA CONDANNA
«Non rispettare la legge internazionale umanitaria e sui diritti umani potrebbe costituire crimine di guerra e contro l'umanità». La dichiarazione arriva dall'Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Navi Pillay, a proposito delle ostilità in corso nella Striscia di Gaza. «Israele ha degli obblighi in quanto potenza occupante», ha aggiunto Pillay dicendo che .sia i palestinesi sia gli israeliani meritano una vita migliore rispetto a quella di insicurezza cronica ed escalation ripetuta delle ostilità». «Una pace duratura può cominciare solo con il rispetto dei diritti umani e della dignità umana da entrambe le parti», ha precisato ancora l'Alta commissaria Onu ribadendo un appello «a tutti gli attori coinvolti in questo conflitto» «che i civili non devono essere colpiti E' imperativo che Israele, Hamas e tutti i gruppi armati rispettino rigorosamente le norme della legge umanitaria internazionale e sui diritti umani». Pillay ha anche sottolineato che in 16 giorni di conflitto «a Gaza sono stati uccisi 147 bambini e questo crea preoccupazione sul rispetto dei principi di distinzione, proporzionalità e precauzioni negli attacchi. Accuse però anche ad Hamas: «Attacca i civili in modo indiscriminato, non rispetta i principi di precauzione e distinzione». «Israele ha degli obblighi in quanto potenza occupante», ha aggiunto Pillay, dicendo che «sia i palestinesi sia gli israeliani meritano una vita migliore». L'Alta commissaria Onu ha chiesto anche che il blocco di Gaza sia revocato perché «pregiudica i diritti umani della popolazione» Secondo il bilancio fornito dalle autorità palestinesi le vittime sono 684 (tra cui 161 bambini, 66 donne e 35 anziani) e 4030 i feriti. Da parte israeliana le vittime sono 31 di cui 2 civili. In serata, il Consiglio Diritti Umani dell'Onu ha autorizzato l'avvio di un'inchiesta internazionale che accerti eventuali violazioni che potrebbero essere state compiute durante l'offensiva israeliana a Gaza. Al termine di una riunione d'emergenza, i 47 Paesi membri hanno adottato una risoluzione presentata dai palestinesi: 29 Stati si sono detti a favore (Cina, Russia, Paesi arabi e Latino Americani e africani), uno contro (gli Usa) e 17 (tra i quali i Paesi europei, fra cui l'Italia) si sono astenuti. Immediata la reazione di Gerusalemme. La risoluzione del Consiglio per i Diritti Umani dell'Onu «è una farsa» e va «rigettata da qualunque individuo rispettabile.. Lo ha dichiarato in una nota l'ufficio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu.
VOLI SOSPESI Resta per ora, da parte di alcune delle principali compagnie aeree internazionali, il blocco dei voli verso l'aeroporto di Tel Aviv, bersaglio dei razzi di Hamas, uno dei quali l'altro ieri aveva «bucato» lo scudo antimissile israeliano, l'Iron Dome, colpendo un edificio nei pressi dello scalo. E Hamas esulta per essere riuscita a bloccare i voli internazionali all'aeroporto di Tel Aviv con un solo razzo lanciato martedì. Lo stop ai voli è stato confermato dall'ultimo bollettino dell'agenzia per la sicurezza al volo europea (Easa) in cui «raccomanda con forza di evitare, fino a nuovo ordine, l'aeroporto», israeliano, «Ben Gurion di Tel Aviv». «Raccomandazione che si applica a tutte le compagnie europee. Ieri solo la US Airways ha annunciato la ripresa dei voli, mentre tutte le altre compagnie hanno prolungato il blocco. In questo scenario di guerra, la diplomazia internazionale cerca di concretizzare un accordo di cessate-il-fuoco fra Israele e Hamas. Il segretario di Stato Usa, John Kerry, ha incontrato a Ramallah il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), con cui ha discusso la situazione nella Striscia di Gaza, . Kerry, dopo l'incontro di un'ora con Abbas in Cisgiordania, ha detto che i progressi fatti sinora sulla possibilità di tregua sono stati raggiunti nelle ultime 24 ore e ha promesso di continuare a lavorare su questo punto, quando tornerà, nella notte, al Cairo. «Lo facciamo per una semplice ragione: il popolo nei territori palestinesi, il popolo in Israele, tutti stanno vivendo sotto la minaccia o la realtà di violenza immediata», ha detto Kerry ai giornalisti fuori dall'ufficio di Abu Mazen. «E questo deve finire - sottolinea Kerry - per tutti. Dobbiamo trovare una via che funzioni e non è la violenza.. In serata, il segretario di Stato Usa ha incontrato a Tel Aviv il premier israeliano, Benjamin Nertanyahu. Si cerca un'intesa sulla tregua, ma a Gaza si continua a combattere. E a morire.

Per esprimere la propria opinione a Unità, Repubblica e Manifesto telefonare ai numeri seguenti oppure cliccare sulle e-mail sottostanti

L'Unità:  06/585571

La Repubblica: 06/49821

Il Manifesto: 06/687191

lettere@unita.it
rubrica.lettere@repubblica.it
redazione@ilmanifesto.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT