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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Ansa-Il Messaggero Rassegna Stampa
06.09.2013 Antisemitismo su Facebook
L'indagine della Digos a Roma

Testata:Ansa-Il Messaggero
Autore: La Redazione Ansa-Marco Pasqua
Titolo: «L'antisemitismo su Facebook»

Una buona notizia nell'ANSA che riportiamo, seguita dall'analisi come sempre molto approfondita di Marco Pasqua sul MESSAGGERO del 05/09/2013,  che riprendiamo dal sito del quotidiano romano
 L'antisemitismo è un reato in base alla legge Mancino, cos' come diffondere menzogne non è l'espressione di una opinione, se il risultato è l'odio contro determinate categorie di persone.
Ecco la cronaca:

(ANSA) - ROMA- La Digos di Roma indaga sulla riapertura della pagina Facebook dal titolo 'Ebrey Today', di nuovo online dal 23 agosto dove ci sono contenuti che inneggiano all'ANTISEMITISMO e negano l'esistenza storica dell'Olocausto. Nella "pagina di revisionismo storico" -così come definita dagli autori -si leggono vignette contro gli ebrei, ma anche presunti documenti del Terzo Reich che mostrerebbero un accordo di trasferimento del popolo ebraico.

Il Messaggero-Marco Pasqua: " Antisemitismo, su Facebook ritorna la pagina shock"

 ROMA - Il campo di sterminio nazista di Auschwitz che diventa un «centro ricreativo con campi di calcio, un teatro e una piscina». E' solo uno degli orrori che compaiono in una delle ultime pagine create su Facebook dai negazionisti dell'Olocausto. Una pagina già denunciata e rimossa lo scorso mese di febbraio, dopo le proteste di centinaia di utenti Facebook, ma che ora è tornata a insultare la memoria dei milioni di ebrei morti nei campi di concentramento voluti da Hitler. E sulla quale si concentrano già le attenzioni della Digos di Roma, che ha fatto partire un'indagine. Il nome (Ebrey Today) è analogo a quello della pagina choc che era già segnalata dall'Osservatorio sulla propaganda antisemita sul web (Opaw), e nella quale erano contenute foto e affermazioni antisemite. Probabile, dunque, che le mani che firmano i post offensivi siano le stesse. Creata lo scorso 23 agosto e gestita da un utente che usa il nickname “K29”, viene definita una pagina «di revisionismo storico e di sconfessione menzogne ebraiche/sioniste secondo l'articolo 21 della costituzione Italiana e dei diritti dell'uomo». In realtà, offre soltanto un capovolgimento della storia della seconda guerra mondiale per arrivare a negare il dramma della Shoah. LA RETE DEI NEGAZIONISTI Tra le tante foto pubblicate, alcune dipingono il lager di Auschwitz come un centro in cui erano presenti studi dentistici per i pazienti, una banda musicale per l'intrattenimento dei prigionieri, un teatro e piscine: «attività piuttosto insolite per un lager adibito all'uccisione di ebrei, gay, dissidenti politici e quant'altro», scrive il gestore che si firma “K29”. Le stesse follie vengono propagandate dai principali siti dei negazionisti italiani, come Olodogma e Olotruffa (in alcuni casi, le foto sono state tratte proprio da quelle pagine web, di cui riportano il logo). Ma ci sono anche dei legami con il forum neonazista Stormfront, chiuso lo scorso anno dalla polizia postale, e i cui quattro moderatori e animatori sono stati condannati perché incitavano a commettere violenza sulla base di pregiudizi razziali, etnici e religiosi e inneggiavano alla superiorità della razza bianca. Su EbreyToday è presente un post di difesa nei confronti di uno dei condannati, Mirko Viola, legato a Forza Nuova: «Viola, da quasi un anno internato in un carcere per aver osato contraddire la visione ufficiale dell'olocausto ebraico – si sostiene in un post - Alla faccia della democrazia e della libertà di parola che dovrebbe essere un diritto fondamentale. Cosa ha da nascondere la giudeolobby dell'Olocausto?». Segue un invito a sostenere economicamente l'estremista di destra, che ora sta scontando una condanna a due anni e otto mesi. IL PRECEDENTE La pagina chiusa a febbraio si chiamava “Comprare posaceneri su ebrey" ed era stata creata nel dicembre del 2011. Chiaro, nel suo nome, il riferimento oltraggioso allo sterminio degli ebrei nei forni crematori, anche se, nella fase iniziale aveva un altro nome e offendeva prima le persone di colore, poi i disabili. «Indisturbato antisemitismo da due anni – attaccavano i gestori dell'Opaw - Ne nascono migliaia ogni giorno e altrettante ne vengono chiuse; antisemitismo spicciolo, blasfemia, omofobia, incitamento al maltrattamento degli animali et similia. Bastano poche segnalazioni e la pagina viene rimossa e gli amministratori bannati. In questo caso, è pacifico, qualcosa non ha funzionato nel sistema di supervisione di Facebook». Una pagina che aveva raggiunto oltre 1600 fan e che, secondo alcune indagini effettuate dalll'Opaw, era gestita da uno studente milanese che, in classe, avrebbe chiesto alla professoressa di riportare una affermazione antisemita su “Ebrey”.

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