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Il Piccolo - La Stampa - Il Giornale Rassegna Stampa
14.03.2011 Massacro di Itamar, la disinformazione di Paola Caridi e delle agenzie
E il silenzio di Repubblica

Testata:Il Piccolo - La Stampa - Il Giornale
Autore: Paola Caridi - Redazione della Stampa- Redazione del Giornale
Titolo: «Israele, massacrata famiglia di coloni - Israele annuncia nuovi insediamenti in Cisgiordania»

Riportiamo dal PICCOLO del 13/03/2011, a pag. 9, l'articolo di Paola Caridi dal titolo "Israele, massacrata famiglia di coloni". Dalla STAMPA, a pag. 16, l'articolo dal titolo " Israele annuncia nuovi insediamenti in Cisgiordania ". Dal GIORNALE, a pag.14, un lancio di agenziia uguale a quello della Stampa.  Preceduti da un nostro commento.

Il PICCOLO - Paola Caridi : " Israele, massacrata famiglia di coloni "


Paola Caridi

Paola Caridi non perde l'occasione per attaccare Israele e fare disinformazione : "Le autorità di Tel Aviv hanno immediatamente sposato l'ipotesi di un attentato compiuto da palestinesi ". Le autorità di Tel Aviv non hanno fatto proprio nulla, dal momento che non esistono. Semmai le autorità di Gerusalemme si sono mosse. L'attentato è stato rivendicato dalle brigate al Aqsa, braccio armato dell'Anp di Abu Mazen.
Incredibile il discorso che si legge tra le righe di Caridi : "
Itamar è uno degli insediamenti israeliani nel cuore della Cisgiordania occupata più protetti, soprattutto perché uno dei più radicali. Nel 2002 vi era stato un attentato, in cui era stata uccisa una ma dre e tre dei suoi figli. Le tensioni con i villaggi palestinesi nel sudest di Nablus sono pressoché quotidiane, così come gli attacchi da parte degli abitanti di Itamar ". Come scrivere che la famiglia Fogel se l'è cercata, avevano solo da spostarsi altrove. E comunque qualche vittima palestinese c'è sempre. Anche i palestinesi di Nablus vengono sgozzati nel sonno?
Ecco l'articolo:

E' altissima tensione in Cisgiordania, dopo l'uccisione di cinque israeliani - tra cui tre bambini - all'interno della colonia di Itamar, a sud di Nablus. Le autorità di Tel Aviv hanno immediatamente sposato l'ipotesi di un attentato compiuto da palestinesi, e sono alla ricerca di almeno una persona responsabile di un vero e proprio massacro. Il delitto è stato scoperto all'una della scorsa notte: cinque componenti della stessa famiglia sono stati uccisi a coltellate. Padre, madre e tre bambini, tra cui un neonato di appena tre mesi. Sono stati risparmiati due altri bambini, che dormiva no in un'altra stanza, mentre a scoprire la strage è stata la figlia più grande, di appena dodici anni, che era appena ritornata a casa dopo un incontro scout. Difficile capire anche la stessa dinamica di un massacro a cui nessuno degli altri abitanti di Itamar ha assistito. E anche l'allarme elettronico sulla recinzione che corre tutto attorno all'abitato non ha segnalato niente. Eppure Itamar è uno degli insediamenti israeliani nel cuore della Cisgiordania occupata più protetti, soprattutto perché uno dei più radicali. Nel 2002 vi era stato un attentato, in cui era stata uccisa una ma dre e tre dei suoi figli. Le tensioni con i villaggi palestinesi nel sudest di Nablus sono pressoché quotidiane, così come gli attacchi da parte degli abitanti di Itamar. Qualche mese fa, due giovani palestinesi del villaggio di Awarta erano stati uccisi proprio vicino alla colonia, e i loro familiari sono tra le ventina di persone arrestate ieri mattina dall'esercito israeliano, in una prima retata compiuta dopo il massacro. Non sono stati, però, solo i soldati israeliani a intervenire, ieri. Nel pomeriggio, i coloni hanno attaccato per ritorsione numerosi villaggi palestinesi non solo nel nord della Cisgiordania, vicino Nablus, ma anche a sud, verso Hebron. Sino a ieri erano attacchi in risposta a un atto politico compiuto dal governo di Tel Aviv. Se un avamposto illegale, costruito dai coloni, veniva rimosso dall'esercito, i coloni reagivano attaccando i palestinesi con raid nei villaggi. E' successo anche a fine febbraio, quando è stato rimosso l'avamposto di Havat Gilad. Da quel giorno, gli attacchi sono stati quotidiani. Per Benjamin Netanyahu sono i palestinesi a doversi assumere la colpa di un'atmosfera sempre più ostile. L'ANP, dal canto suo, condanna con fermezza l'attacco a Itamar, con le parole di Mahmoud Abbas e del premier Salam Fayyad. L'efferatezza del delitto, però, spinge il ministro degli esteri Riad al Malki ad aver dubbi sul fatto che a commettere la strage sia stato un palestinese.

La STAMPA - " Israele annuncia nuovi insediamenti in Cisgiordania "
IL GIORNALE-  "Dopo la strage ingranditi gli insediamenti "


Brigate di al Aqsa

Un pezzo analogo a quell pubblicato dalla Stampa è stato pubblicato sul Giornale, preso dallo stesso lancio di agenzia, dato che coincidono le parole.
Incredibili le parole : "
attribuito a terroristi palestinesi ". L'attentato è stato rivendicato dalle brigate al Aqsa, il braccio armato dell'Anp, non è stato 'attribuito'. Scrivere che è stato attribuito e non rivendicato è un insulto alle vittime del massacro di Itamar e ai lettori che usano il cervello.
Registriamo che Repubblica continua a tacere sul massacro di Itamar, forse perchè le vittime israeliane non fanno abbastanza notizia, o forse perchè poi si dovrebbe ammettere che non tutto ciò che viene dai palestinesi è buono...
Ecco il lancio:

È duplice la reazione di Israele all’eccidio di una famiglia di coloni nell’insediamento cisgiordano di Itamar, attribuito a terroristi palestinesi. Sul piano politico il governo Netanyahu ha autorizzato la costruzione di diverse centinaia di nuovi alloggi - sarebbero cinquecento - in alcuni grandi insediamenti: Gush Etzion, Maalè Adumim, Kiryat Sefer, Gush Etzion. La decisione, che darà un ulteriore colpo ai negoziati di pace, è stata decisa come rappresaglia alla strage.

Sul piano emotivo, la destra è scesa in piazza. Ventimila persone hanno partecipato ai funerali delle vittime mentre gruppi di ultrà lasciano presagire vendette. In Cisgiordania polizia ed esercito sono stati posti in stato di allerta e sono aumentati i posti di blocco.

A Gerusalemme intanto, in un clima di forte emozione, la folla, costituita soprattutto di coloni, ha accompagnato all’ultima dimora i cinque membri della famiglia Fogel: il padre Ehud, la madre Ruth, i figli Yoav di undici anni, Elad di quattro, e Hadas di tre mesi, trucidati a coltellate. Una lunga fila di personalità religiose e politiche ha assistito alle esequie e nei discorsi non sono mancate ripetute affermazioni degli «inalienabili» diritti degli ebrei alla biblica Terra di Israele (comprensiva della Cisgiordania). E alcuni oratori, nel rivolgersi ai parenti delle vittime, sono scoppiati in singhiozzi.

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