martedi` 23 aprile 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Corriere della Sera - La Repubblica - Il Foglio Rassegna Stampa
24.04.2009 Durban II: l'iraniana Shirin Ebadi bacchetta gli Stati che hanno boicottato
Intervista di Francesca Caferri. Cronache da Corriere della Sera e Foglio

Testata:Corriere della Sera - La Repubblica - Il Foglio
Autore: La redazione del Corriere della Sera - Francesca Caferri - La redazione del Foglio
Titolo: «Ong ebraiche e iraniane espulse dal vertice Onu - Shirin Ebadi striglia l´Occidente 'Un errore boicottare Ginevra' - Ahmadinejad arruola giornalisti europei per la sua Press Tv»

Durban II: Due Ong ebraiche sono state espulse perchè, secondo fonti dell'Onu, stavano organizzando delle manifestazioni di disturbo. Anche l'Ong iraniana Neda Institute è stata epulsa: stava preparando volantini antisemiti da distribuire (le dichiarazioni di Ahmadinejad non sono bastate ai suoi attivisti?).
L'avvocato e premio Nobel per la pace Shirin Ebadi ha contestato i boicottatori di Durban II per non aver preso parte alla Fiera dell'antisemitismo. Secondo lei era necessario partecipare per esporre punti di vista differenti. Noi, invece, ci rallegriamo che l'Italia  e altri paesi si siano dissociati da subito. Quello di Durban II non è un dibattito sul razzismo in cui diversi punti di vista vengono esposti e discussi, ma una farsa antisemita da boicottare.
Intanto Ahmadinejad ha arruolato nella sua Press Tv giornalisti europei. Fra questi  anche Yvonne Ridley, neoconvertita all’islam nonché attivista nel partito Respect di George Galloway, felice di lavorare là perchè "Stanca della propaganda occidentale". Propaganda sarebbe denunciare i crimini  regime teocratico fondamentalista dell'Iran? Le menzogne antisemite di Ahmadinejad, invece, sono informazione ?
Riportiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 24/04/2009, a pag. 17, la breve dal titolo " Ong ebraiche e iraniane espulse dal vertice Onu  ", dalla REPUBBLICA, a pag. 17, l'intervista di Francesca Caferri a Shirin Ebadi dal titolo " Shirin Ebadi striglia l´Occidente 'Un errore boicottare Ginevra' " e dal FOGLIO, a pag. 3, l'articolo dal titolo "  Ahmadinejad arruola giornalisti europei per la sua Press Tv". Ecco gli articoli:

CORRIERE della SERA : " Ong ebraiche e iraniane espulse dal vertice Onu  "

GINEVRA — Tre organizzazioni non governative sono state espulse dalla Conferenza sul razzismo in corso a Ginevra. Si tratta di due organizzazioni ebraiche — l'Unione degli studenti ebrei di Francia (Uejf) e Coexist — e una iraniana, il Neda Institute. Lunedì il presidente di Uejf era riuscito ad avvicinarsi al podio e a lanciare un naso rosso da clown verso Mahmoud Ahmadinejad. Poco dopo il presidente iraniano aveva attaccato Israele definendolo un «regime razzista» e provocando l'uscita dalla sala dei diplomatici europei. Secondo un portavoce Onu l'Uejf si preparava a commettere altre operazioni di disturbo. Espulso anche il Neda Institute che si accingeva a distribuire materiale antisemita.

La REPUBBLICA - Francesca Caferri : " Shirin Ebadi striglia l´Occidente 'Un errore boicottare Ginevra' "

Shirin Ebadi ha assistito alle polemiche sulla conferenza Onu sul razzismo lontano da casa: dall´Europa prima e dagli Stati Uniti - dove si trova ora - poi, la premio Nobel per la pace ha visto i Paesi occidentali e l´Unione europea spaccarsi sulla questione iraniana.
Signora Ebadi, cosa pensa della divisione dei Paesi europei alla conferenza di Ginevra?
«Secondo me avrebbero fatto meglio a partecipare. In questo modo avrebbero potuto presentare il loro modo di pensare. Se si vuole avere ragione occorre difendere il proprio punto di vista».
Dunque crede che la comunità internazionale dovrebbe proseguire sulla via del dialogo con Teheran anche di fronte alle posizioni estremiste di Ahmadinejad?
«Io sono sempre contro qualunque forma di scontro. La guerra non risolve nulla, aggiunge altri problemi a quelli che ci sono già, come ci insegna l´esperienza in Iraq e in Afghanistan. Se si è contrari alla guerra, l´unica altra scelta possibile resta il dialogo. Ma perché sia serio, occorre definire con attenzione quali sono le questioni sul tavolo. Credo inoltre che si debba procedere su tre livelli: il dialogo tra capi di Stato e di governo, quello tra i parlamenti e quello, importantissimo, tra le società civili».
Le tv hanno mostrato una folla festante al rientro di Ahmadinejad da Ginevra: pensa che gli iraniani condividano le opinioni del loro leader su Israele?
«Io stessa come iraniana sono contro questo modo di esprimersi. Credo che invece di sperare che Israele sparisca, dovremmo sperare che nasca uno stato palestinese indipendente al più presto. Questo mi pare questo un contributo reale alla pace in Medio Oriente: non auspicare la scomparsa di Israele».
Obama ha offerto un ramoscello d´ulivo agli iraniani: ritiene che questo possa essere un nuovo punto di partenza nelle relazioni fra gli Stati Uniti e Teheran?
«Sono convinta che le divergenze fra i nostri Paesi siano risolvibili con il dialogo. Negli Stati Uniti vivono due milioni di iraniani: basterebbe prendere cinque fra parenti e amici di ciascuna di queste persone per avere un buon numero di iraniani che vogliono il dialogo. E che se lo aspettano in tempi ragionevoli. A queste persone vanno poi aggiunti molti altri iraniani, che hanno nei confronti degli Stati Uniti un´attitudine positiva».
Crede che ci saranno novità in questo campo prima delle elezioni presidenziali di giugno in Iran?
«In base alla Costituzione iraniana, il presidente della Repubblica non ha una grande autonomia. Qualunque sia il risultato delle elezioni non credo che cambierà molto la situazione attuale e le scelte politiche dell´Iran».
L´ultima domanda riguarda la giornalista americana Roxana Saberi. Lei ha assunto la sua difesa: su che basi la porterà avanti?
«La nostra Costituzione stabilisce che i processi debbano essere tenuti in presenza di una giuria: quello di Roxana è stato fatto a porte chiuse. Inoltre, aveva diritto a un avvocato sin dal momento dell´arresto: e non le è stato concesso. Per tutti questi motivi, la sentenza è secondo me priva di valore».

Il FOGLIO : "  Ahmadinejad arruola giornalisti europei per la sua Press Tv"

Roma. “Lo stato di Israele ha pochi anni di vita, 20, al massimo 25”. Sono i risultati di uno studio reso noto pochi giorni fa da Press Tv, il grande network internazionale iraniano strutturato sul modello della Bbc e della Cnn. A rivelarlo sull’emittente della Rivoluzione islamica in Europa è Franklin Lamb, giurista internazionale, giornalista indipendente e “dissidente”, esperto di medio oriente. Lamb è uno dei tanti occidentali arruolati in questo ultimo anno dalla propaganda di Teheran per entrare nelle case degli europei. Un altro è Norman Finkelstein, il professore ebreo licenziato dall’Università De Paul negli Stati Uniti per le sue posizioni antisemite e filo Hezbollah. Senza dimenticare l’ex sindaco di Londra, il multiculturalissimo Ken Livingstone. Press Tv è una sorta di al Jazeera sciita, nata per essere “un antidoto alla Fox”, l’emittente conservatrice americana. E’ da Press Tv che i mullah e il presidente Ahmadinejad diffondono la “verità”. Lo stesso presidente iraniano l’ha appena definita “un podio per chi rispetta la verità e per i musulmani del mondo”. Una televisione dove il ricercatore del Washington Institute David Pollock è stato accusato di “bere il sangue dei bambini”. Mentre gli Stati Uniti finanziano Radio Farda contro i pasdaran di Teheran, l’Iran ha risposto con Press Tv, il cui sito ricorda volutamente quello della Bbc. Sono 26 i suoi corrispondenti e conta 400 dipendenti, devono tutti attenersi alle regole fanatiche di Teheran, compresa quella che impone alle donne di indossare il velo. Il canale All News però può essere visto in tutto il mondo, tranne in Iran, dove la ricezione dei canali satellitari è vietata. Volto femminile di Press Tv è la giornalista inglese Yvonne Ridley, neoconvertita all’islam nonché attivista nel partito Respect di George Galloway, a sua volta arruolato opinionista con il programma Comment. E’ lei la giornalista britannica che nel 2001 fu catturata in Afghanistan dai guerriglieri talebani per essere entrata nel paese senza visto e liberata dopo undici giorni di prigionia e a cui Press Tv ha affidato una rubrica settimanale di approfondimento intitolata The Agenda. Ridley dice di aver accettato di lavorare per gli iraniani perché stanca della “propaganda occidentale”. Ci sono anche giornalisti provenienti dall’establishment britannico, come Andrew Gilligan dell’Evening Standard. Gilligan è il giornalista divenuto celebre per aver affermato, sulla base di un’intervista all’esperto inglese David Kelly poi morto suicida, che il governo di Tony Blair aveva “falsato” un dossier del settembre 2002 sugli armamenti di distruzione di massa iracheni. Su questa stessa emittente è apparso lo studioso negazionista Nicholas Kollerstrom, fellow della University College di Londra, il quale ha detto che “il massacro del popolo ebraico con il gas è scientificamente impossibile”. Press Tv è dunque un micidiale strumento di propaganda usato dal regime degli ayatollah e vanta cinquanta corrispondenti da tutto il mondo. Ahmadinejad è appena andato in onda per smontare il “mito dell’Iran che cancella Israele dalla mappa”. Sul libro paga dei mullah ci sono il famoso giornalista inglese radiofonico Nick Ferrari, il parlamentare Derek Conway, l’ex inviato della Bbc Alan Hart, autore di “Zionism: The Real Enemy of the Jews”, e per la religione troviamo il noto islamista Tariq Ramadan. Il suo programma si intitola “Islam and Life”, richiama quello della trasmissione condotta dal leader spirituale dei Fratelli Musulmani, Yusuf Qaradawi, che va in onda ogni domenica sulla tv araba al Jazeera. Non manca Amina Taylor, storica firma di giornali di sinistra come il Guardian e l’Independent On Sunday.

Per inviare la propria opinione a Corriere della Sera, Repubblica e Foglio, cliccare sulle e-mail sottostanti


lettere@corriere.it
rubrica.lettere@repubblica.it
lettere@ilfoglio.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT