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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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TG 5 Rassegna Stampa
29.11.2002 Autodifesa da Menzogne e Terrorismo
Il commento fazioso del Tg5 e di La7 ai fatti di venerdì 29 novembre

Testata: TG 5
Data: 29 novembre 2002
Pagina: 1
Autore: un giornalista
Titolo: «Attentati terroristici contro Israele»
Quella di giovedì 28 novembre è stata l'ennesima giornata di
"ordinaria" follia terroristica abbattutasi sul popolo d'Israele, nella forma
d'una micidiale "tripletta" di attentati, riuscita solo in parte (il volo di
linea ha evitato d'un soffio l'abbattimento).
Gli organi di informazione italiani, come ci presentano questo drammatico
quadro di notizie?
TG5 delle ore 8 venerdì 29 novembre: veniamo informati, subito dopo
il primo servizio dedicato all'ondata di maltempo, che Israele "ha già
preannunciato vendetta".
Punto TG (il telegiornale de "La7"), edizione delle ore 8 e 45: il giornalista
in studio, Massimo Benedetti, annuncia che "il Premier Sharon ha detto che
vendicherà i morti israeliani" di ieri.
L'uso del termine "vendetta",pur se dettato - nel dubbio, vogliamo credere
alla buona fede dei redattori delle due testate - da un repentino "lapsus", è
foriero di alcune conseguenze, sul piano logico e culturale: esso infatti pare
ribadire la tesi di certo becero e fumoso terzomondismo noglobal, secondo cui
alla base della politica del governo israeliano, vi sarebbe una rigorosa
applicazione del Vecchio Testamento.
Insomma, lo Stato ebraico risponderebbe "occhio per occhio,dente per
dente", dimostrandosi uno Stato confessionale ed antidemocratico, così
come, attuando il del tutto presunto "genocidio" dei Palestinesi, vorrebbe
ribadire la propria condizione di "popolo eletto" (qui inteso come
"superiore": una sorta di implicita riedizione coeva del clichè nazista sulla
"missione storica del popolo tedesco").
Sembra d'essere tornati a quelle infuocate giornate della tarda estate
1982, quando un giornalista sedicente esperto di M.O., dalla prima pagina del
secondo quotidiano nazionale, commentando l'invasione israeliana del Libano
sostenne che quello israeliano fosse (testuali parole) un "popolo malato di
violenza", quasi fosse storicamente votato a perpetrarla a danno dei "nuovi
ebrei", i Palestinesi...
Resta da appurare un elemento decisivo, ai fini della discussione
ad Israele, come del resto ad ogni altro Stato coevo, si "può" riconosce il diritto all'autodifesa dai sanguinosi attacchi terroristici che subisce con cadenza quasi quotidiana? Oppure,i kamikaze che dilaniano le folle di civili ebrei sono, rispetto ai loro fratelli di fede e colleghi di militanza criminale dell'11 settembre 2001, "patrioti",e le loro vittime (israeliane), quindi,vittime di "serie B"?

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lasette@tv.it

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