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Riprendiamo dal FOGLIO di oggi, 24/11/2015, a pag. 3, l'editoriale "Confini etnici in Siria, un brutto rischio". La divisione della Siria in quattro zone su base etnica, descritta a fondo da Molinari in un articolo pubblicato dalla Stampa e ripreso da Informazione Corretta, potrebbe risolvere alcuni dei problemi che travagliano l'intera regione. Ecco l'articolo:
Sono vent’anni giusti dagli accordi di Dayton, che misero fine alla mattanza nella ex Yugoslavia (e lasciarono al potere, donec aliter provideatur, Slobodan Milosevic). L’accordo servì a creare un provvisorio ordine politico, etnico e religioso. Sulla Stampa Maurizio Molinari ha dato conto di un dibattito in corso negli ambienti diplomatici a proposito della possibilità di modificare i confini mediorientali (“la violazione di un tabù”). O per meglio dire: dividere la Siria in quattro stati: curdo nel nord, sunnita nel centro, alawita sulla costa, più una “area internazionale” nei territori ora dell’Is. Sono idee espresse nei mesi scorsi dall’analista francese Fabrice Balanche e di recente riprese da James Dobbins, ex inviato speciale di Obama in Afghanistan e Pakistan, che ha fatto riferimento alla divisione della Germania post 1945. Bene fa Molinari a cogliere, ora, l’urgenza di un tema che sarà importante approfondire. Tenendo conto di alcuni caveat. Il primo è che una quadripartizione della Siria somiglia di più a una traballante Dayton che alla Germania anno zero. Il secondo è che Dayton non modificò stati e confini, e inoltre bisognerebbe pensare quantomeno a cosa fare in Iraq, vaste programme. Ultimo, ma il più importante di tutti: nel male ma anche nel bene, il medio oriente è da oltre 15 secoli un crogiuolo e un modello unico di convivenze razziali e religiose; ripulirlo diplomaticamente su base etnica significa, né più né meno, sancire la fine di quella storia. Scelta non proprio indolore, né senza conseguenze e incognite. Una delle quali, ma senza incognite, è che una tale risistemazione segnerebbe la fine della presenza dei cristiani e di altre minoranze in quella parte di mondo. Giusto la tragedia che si vorrebbe evitare. Per inviare la propria opinione al Foglio, telefonare 06/589090, oppure cliccare sulla e-mail sottostante lettere@ilfoglio.it |
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