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Il Foglio Rassegna Stampa
07.06.2007 Boiccottare i boicottatori
la risposta del premio Nobel Steven Weinberg alla campagna antisemita delle università britanniche

Testata: Il Foglio
Data: 07 giugno 2007
Pagina: 4
Autore: Giulio Meotti
Titolo: «Atenei “judenrein”»
Dal FOGLIO del 7 giugno 2007, un articolo di Giulio Meotti:

Mentre i Qassam lanciati dai terroristi palestinesi cadono sui tetti delle scuole di Sderot e sul Sapir College, il sindacato inglese delle università e dei college non solo decide di voltare la schiena agli studenti ebrei considerati bersagli da abbattere, ma sceglie anche questo momento per indire il boicottaggio degli istituti israeliani. Il Jerusalem Post fa notare che forse “è perché questi gruppi hanno nomi un po’ alla Monty Python come ‘Architetti e progettisti della pace in Palestina’ (mai sentito di ‘Costruttori della giustizia in Darfur’ o di ‘Architetti della libertà in Siria’?); forse è perché ci siamo tutti abituati all’idea che l’élite britannica semplicemente odia Israele. Fatto sta che sia il governo che l’opinione pubblica israeliana hanno reagito con bizzarro distacco al fatto che una settimana sì e una no qualche sindacato britannico o qualche ente interno della chiesa anglicana se ne esce con un appello per boicottare Israele”. Prima del boicottaggio degli atenei, la Unison, che rappresenta un milione di dipendenti pubblici inglesi, aveva annunciato una campagna contro lo stato ebraico. Prima ancora i medici inglesi avevano chiesto l’espulsione di Israele dalla World Medical Association, organizzazione diretta da un ex medico nazista dopo la Seconda guerra mondiale. I giornalisti inglesi stanno intanto costruendo un fortino mediatico contro Gerusalemme. L’università Bar Ilan dichiara che un boicottaggio “silenzioso” è in atto da tempo. Il rettore Moshe Kaveh parla di “terrorismo accademico”, mentre Richard Seaford, classicista della Exeter University, alla Bbc dice che insieme ad altri ha praticato per anni “un boicottaggio informale”, rifiutando ogni pubblicazione israeliana. A uscire dal silenzio per denunciare la vergognosa campagna e scagliare contro Londra un controboicottaggio, è stato il fisico di fama internazionale e premio Nobel Steven Weinberg dell’Università del Texas. Contro il boicottaggio di Israele, Weinberg ha rispedito al mittente un invito a tenere una conferenza il prossimo luglio all’Imperial College di Londra. “So che qualcuno sosterrà che questo genere di boicottaggi sono rivolti solo contro Israele e non contro gli ebrei in generale – scrive Weinberg nella lettera al college britannico – Ma vista la storia degli attacchi contro Israele, e la natura ferocemente repressiva e aggressiva di altri paesi in medio oriente e altrove, boicottare Israele denota una cecità morale per la quale è difficile trovare una spiegazione diversa dall’antisemitismo”. Quando fu indetto il boicottaggio contro gli atenei israeliani nel 2006, la prima cosa che fece Weinberg fu annullare la visita alla Durham University. Al suo fianco oggi c’è l’avvocato Alan Dershowitz. Il rabbino Michael Laitman dell’Accademia mondiale della Kabbalah ha diffuso un appello in cui ricorda che in molte scuole inglesi la menzione dell’Olocausto è stata rimossa con scusa che offende la popolazione musulmana. Come Weinberg ha fatto Gadi Taub sul Jerusalem Post: “Come ebreo, non solo come israeliano, preferisco non accettare alcun invito dalle università britanniche. chiedo ai miei colleghi ebrei di fare lo stesso. Se, come temo, alcuni accademici britannici preferiscono che i loro istituti siano judenrein (ripuliti dagli ebrei), mi pare giusto soddisfare il loro desiderio non andando più in quelle università dove viene applicato il boicottaggio, e dove noi ebrei non siamo graditi”. Il premier britannico Tony Blair chiede al mondo accademico inglese di non dare seguito all’iniziativa avviata contro le università israeliane: “Auspico con forza che la decisione sia cancellata”. Weinberg si chiede perché non sia mai stato indetto un boicottaggio delle università palestinesi che celebrano le stragi dei bambini ebrei, che incitano al jihad e si trasformano in basi di reclutamento per i terroristi. O l’ostruzione degli atenei sauditi, dove si pratica l’apartheid contro i non musulmani e si consuma la dannazione degli ebrei Banu Quraiza. All’università palestinese An Najah, Hamas allestì una celebrazione dell’attentato alla pizzeria Sbarro, costato la vita a 15 israeliani. Nel luglio 2002 consiglio degli studenti di Najah dichiarò che gli ebrei erano “maiali”. Nessun barone universitario in Europa alzò la voce contro questa casamatta dei martiri islamici.

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