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Avvenire Rassegna Stampa
29.01.2002 30/1/02 Come si diffonde il pregiudizio nel mondo cattolico...
commenta l'ennesimo attentato da parte di una terrorista-kamikaze

Testata: Avvenire
Data: 29 gennaio 2002
Pagina: 1
Autore: Marina Corradi
Titolo: «Ma era nata per dare la vita»
Su Avvenire del 29 gennaio a pag. 1 Marina Corradi nell'articolo: "Ma era nata per dare la vita" commenta l'ennesimo attentato da parte di una terrorista-kamikaze palestinese scrivendo che: "il suo suicidio (terrorismo Signora Corradi, si è trattato di un atto di terrorismo) non è altro che il risultato di una vita di sofferenze, soprusi umiliazioni e posti di blocco continui".
Vorremmo ricordare alla giornalista di Avvenire che le sofferenze, i soprusi e le umiliazioni i palestinesi le prolungano con la loro politica del rifiuto di ogni proposta di pace da parte di Israele.
Ultimo, va ricordato alla "smemorata" Corradi il rifiuto di Arafat a Camp David alle proposte di Barak (97% della West Bank e divisione di Gerusalemme).
Una politica quella dei palestinesi che non ha portato altro che una serie di disastri, uno dietro l'altro. La Corradi si lamenta per i posti di blocco Israeliani ma è bene ricordarLe che quei posti di blocco sono il risultato degli attentati dei terroristi di Hamas che avvengono con l'attiva complicità della polizia palestinese e di Arafat in particolare. Pertanto i posti di blocco sono l'unico modo, per Israele, per evitare attentati ben più gravi.
Ma di questo la Corradi non scrive una sola riga...
Sempre su Avvenire a pag. 2 Graziano Motta nell'articolo: "In Israele è ancora allarme attentati" usa parole simili a quelle della Corradi senza curarsi minimamente delle sofferenze del popolo di Israele che ha tanto sofferto per questi 16 mesi di intifada. Ancora a pag. 2 Camille Eid nell'articolo: "Donne Guerrigliere svolta con troppi misteri" intervista una deputata palestinese, Dalal Salameh, la quale addossa a Sharon la responsabilità di tutto questo e arriva addirittura a sostenere la tesi che i 140 feriti dell'ultimo attentato a Gerusalemme erano in realtà persone in stato di shok. Ovviamente il giornalista di Avvenire non le chiede nulla a proposito del rifiuto di Arafat a Camp David e della successiva intifada che lui ha sponsorizzato e dei continui attacchi contro Israele di cui Arafat è totalmente responsabile.

Invitiamo pertanto i lettori di informazionecorretta.com a scrivere ad Avvenire per protestare contro le posizioni espresse contro Israele da parte della Corradi, di Motta e di Eid, cliccando sulla e-mail di Avvenire per inviare la propria opinione


lettere@avvenire.it

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