venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






La Stampa Rassegna Stampa
23.07.2016 Gay Pride a Gerusalemme: una festa contro gli omofobi
Commento di Angelo Pezzana

Testata: La Stampa
Data: 23 luglio 2016
Pagina: 39
Autore: Angelo Pezzana
Titolo: «Il messaggio del Gay Pride di Gerusalemme»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 23/07/2016, a pag. 39, con il titolo "Il messaggio del Gay Pride di Gerusalemme", il commento di Angelo Pezzana.


Angelo Pezzana


Il Gay Pride di Gerusalemme

Caro Direttore, è dal 2002 che Gerusalemme celebra il Gay Pride, certo la capitale non è Tel Aviv, che un sondaggio mondiale ha eletto città più gay friendly del mondo. Qui il mese scorso erano 200.000 a rivendicare quei diritti che ancora non ci sono, un mare di persone, gay e non, che vivono nel Paese dove comunque le istituzioni dello Stato garantiscono l’eguaglianza attraverso un sistema legislativo che non avendo una Costituzione può permettersi di adeguare le leggi ai cambiamenti che una società moderna esige. È quello che avviene in Israele, dove ciò che manca alle persone Lgbt è soltanto il matrimonio, che però - laico - non è previsto neppure per gli etero, c’è solo quello religioso così come impone il rabbinato ultra ortodosso.

Immagine correlata
Rav Benny Lau è un rabbino ortodosso molto critico nei confronti delle posizioni fanatichamente omofobe presenti all'interno del rabbinato

Chi vuole sposarsi come gli detta il cuore e il cervello va all’estero e così, oltre alle coppie etero, fanno gli omosessuali, poi rientrano in patria e viene riconosciuto. Lo stesso accade per i figli, in Israele è sempre più comune la famiglia omogenitoriale, due mamme o due papà, che i figli chiamano senza problemi ima e aba (mamma e papà), nessuno scandalo, che persiste solo più nella omofobia di certi rabbini - tanti, tantissimi, purtroppo - che definiscono i gay pervertiti, accusano persino l’esercito di non saper più difendere il Paese da quando educa le reclute al rispetto di tutte le diversità, anche quelle sessuali.

Immagine correlata

I giovani che studiano nelle loro accademie religiose preparatorie al servizio militare vengono «educati» da rabbini all’odio verso gli omosessuali, un vero incitamento alla persecuzione. Per fortuna Israele è una vera democrazia, i media, la politica, dal Presidente dello Stato Reuben Rivlin in giù, hanno dichiarato tutti da che parte stanno. Il fanatismo non ha mai attecchito, né politico né religioso. Le bandiere che hanno accolto il Pride a Gerusalemme - 25.000 partecipanti, cinque volte in più dello scorso anno - non hanno sventolato invano durante la marcia dell’orgoglio.

Per inviare la propria opinione alla Stampa, telefonare 011/65681, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


direttore@lastampa.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT