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La Stampa Rassegna Stampa
18.11.2014 L'armata internazionale del Califfo: raccoglie gli estremisti islamici di 80 paesi
Cronaca e commento di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 18 novembre 2014
Pagina: 10
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «Sfida all'Occidente: il Califfo mostra le sue brigate europee»

Riprendiamo dalla STAMPA di oggi, 18/11/2014, a pag. 10, con il titolo "Sfida all'Occidente: il Califfo mostra le sue brigate europee", cronaca e commento di Maurizio Molinari.


Maurizio Molinari


"Si chiama Isis o Isil?"
"... Io li chiamerei Male"

Due inglesi, due francesi e forse anche un tedesco: sono europei i protagonisti del plotone di boia dello Stato Islamico (Isis) nel video sulla decapitazione dell’ostaggio Peter Kassig e ciò rivela la decisione del Califfo Ibrahim di dare più visibilità, nelle azioni militari e di propaganda, alle brigate dello Stato Islamico composte da volontari del Vecchio Continente.
I due britannici ripresi mentre decapitano soldati siriani sono «Jihadi John» e Nasser Muthana. Il primo è il killer di cinque ostaggi occidentali e, secondo il «Daily Telegraph», si tratta di Abdel Majed Abdel Bary, 23 anni, un ex rapper che venne ripreso da una tv australiana a Londra nel 2011 durante i gravi scontri nel quartiere di Tottenham. A identificare Nasser Muthana, 20 anni, è stato invece il padre da Cardiff, in Galles, dove la famiglia vive e ha assistito prima alla sua partenza per la Siria e poi a quella del fratello minore, Aseel di 17 anni, che lo ha seguito in febbraio. Nasser è apparso in un video online assieme a un jihadista di Aberdeen mentre chiede ad altri anglomusulmani di unirsi a Isis. E il fratello Aseel, in un’intervista a «Week In Week Out» ha detto: «Non mi pento di essere partito, voglio morire, solo Allah conosce la verità dietro le parole». I due fratelli si dicono a favore della «sharia al 100 per cento» e raccontano di aver incontrato altri jihadisti britannici. Il padre, Ahmed Muthana, ha riconosciuto il figlio guardando le immagini del video, commentando al «Daily Mail» «è fuori di mente». Ma poi ha cambiato opinione, dichiarando alla tv «Bbc» che «non si tratta di mio figlio ma gli somiglia molto».
Il francese identificato dal ministro degli Interni di Parigi è Maxime Hauchard, nato cattolico nel piccolo comune di Bosc-Roger-en-Roumois in Normandia e convertitosi all’Islam scegliendo il nome di Abu Abdallah Al Faransi. Il ministro Bernard Cazeneuve ha detto che Hauchard ha 22 anni ed è arrivato in Siria nel 2013 dopo aver passato l’anno precedente in Mauritania, dove si disse «scontento» dello «scarso estremismo» trovato fra i jihadisti. Parigi sta conducendo «ulteriori verifiche» per arrivare a identificare un secondo francese fra i boia di Isis, che includerebbero anche un tedesco.
Si tratta di individui delle «brigate europee» che, secondo l’esperto di anti-terrorismo Lorenzo Vidino, sono «divise per lingue con unità francofone, anglofone, tedesche e olandesi-fiamminghe». Il jihadista francese Abu Shaheed, che appartiene a queste unità denominate «Katiba», ha parlato di «cinque o sei brigate combattenti composte di francesi e belgi valloni, appartenenti alla seconda o terza generazione di immigrati, oppure convertiti all’Islam». L’inquadramento per «brigate linguistiche» nasce, continua Vidino citando l’esempio fiammingo, per necessità «perché il reclutamento avviene online o attraverso persone che si conoscono e quando arrivano in Siria o Iraq combattono assieme». Per Gilles de Kerchove, capo dell’anti-terrorismo Ue, il numero degli europei inquadrati nella «Katiba» del Califfo Abu Bakr al-Baghdadi si aggira sui 3000 ovvero circa il 10 per cento dei miliziani di Isis. «Finora al-Baghdadi aveva adoperato queste unità in operazioni militari, anche ad Aleppo, ma il video diffuso per la decapitazione di Kassig dimostra che adesso vuole sfruttarli a fini di propaganda», osserva Charlie Winter, analista di Isis alla «Quilliam Foundation» di Londra, secondo cui l’intento è «dimostrare che musulmani provenienti da ogni Paese si battono a fianco dei fratelli siriani ed iracheni» sperando così di moltiplicare le reclute e di accrescere la minaccia contro i Paesi della coalizione guidata dagli Usa. Da qui lo scenario di un Califfo intenzionato a impegnarsi in una «campagna d’Europa» giovandosi dell’alleanza siglata con Al-Nusra, emanazione diretta di Al Qaeda, a cui appartiene il misterioso gruppo Khorasan.

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