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La Stampa Rassegna Stampa
28.01.2014 Libia: al Qaeda mette la mani sui missili di Gheddafi
cronaca di Maurizio Molinari

Testata: La Stampa
Data: 28 gennaio 2014
Pagina: 13
Autore: Maurizio Molinari
Titolo: «I missili di Gheddafi in mano ad al Qaeda»

Riportiamo dalla STAMPA di oggi, 28/01/2014, a pag. 13, l'articolo di Maurizio Molinari dal titolo "I missili di Gheddafi in mano ad al Qaeda".


Maurizio Molinari, Muhammar Gheddafi

I missili stinger scomparsi dagli arsenali libici dopo la caduta di Muammar Gheddafi ricompaiono nel Sinai, nelle braccia dei salafiti di «Ansar Beit Al-Maqdis». È un video di questo gruppo jihadista a documentarlo, mostrando uno dei miliziani mentre lancia uno stinger contro l’elicottero egiziano abbattuto domenica nei pressi del confine con Gaza.
Il video documenta l’esplosione e le fiamme che hanno ucciso i cinque egiziani a bordo, facendo precipitare il relitto a Sheikh Zuweid, dove è bruciato per ore prima di consentire ai soccorritori di intervenire. Il video, accompagnato da riferimenti ad Al Qaeda, rivendica a «Ansar Beit Al-Maqdis» - i Sostenitori di Gerusalemme - il merito di aver colpito l’esercito responsabile di aver chiuso tutti i tunnel sotterranei con Gaza, innescando un peggioramento della situazione economica nella Striscia. Ma ciò che più conta per i responsabili della sicurezza egiziana è l’arma con cui i jihadisti hanno colpito, svelando per la prima volta di possedere alcuni contingenti dei temibili missili anti-aerei scomparsi nel nulla dopo la caduta di Gheddafi.
L’amministrazione Obama ha investito ingenti risorse - economiche e militari - per tentare di recuperarli ma finora senza grande successo e il video ha così spinto i responsabili dell’anti-terrorismo di Egitto, Israele e Giordania a una consultazione di emergenza sui «nuovi rischi che provengono dal Sinai».
Ehud Yaari, esperto israeliano di terrorismo in forza al Washington Institute, afferma che «da tempo c’era il sospetto che una considerevole quantità degli stinger di Gheddafi fosse nel Sinai» e proprio tale timore ha spinto gli aeroporti di Eilat e Aqaba a «ridisegnare le rotte di decollo e atterraggio dei voli» al fine di evitare rischi. Ansar Beit Al-Maqdis nasce come una cellula di Al Qaeda nel 2011, si insedia nel Sinai grazie alla collaborazione di tribù beduine nei traffici illeciti, e dall’indomani del rovesciamento del presidente egiziano Mahmud Morsi ha prima lanciato attacchi contro le forze nel Sinai, poi ha fatto esplodere ordigni al Cairo e ora con gli stinger punta a minacciare i cieli del Sinai, mettendo a rischio il flusso di turisti verso il Mar Rosso ovvero una delle ultime risorse di valuta straniera per il governo egiziano.

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