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La Repubblica Rassegna Stampa
24.08.2015 Malala, gli islamisti ti vogliono morta
Commento di Rosalba Castelletti

Testata: La Repubblica
Data: 24 agosto 2015
Pagina: 9
Autore: Rosalba Castelletti
Titolo: «'La vita di Malala è rischio'»

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 24/08/2015, a pag. 9, con il titolo "La vita di Malala è rischio", il commento di Rosalba Castelletti.

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Rosalba Castelletti

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Malala Yousafzai

Due guardie armate al suo fianco ventiquattro ore su ventiquattro. Dopo aver ricevuto nuove minacce di morte da parte di gruppi terroristici, la diciottenne Malala Yousafzai riceve da Scotland Yard lo stesso livello di protezione di ministri e leader politici stranieri in visita ufficiale. «La sua vita è a rischio sin da quando è fallito il tentativo di ucciderla. Ma le minacce sono cresciute significamente man mano che il suo profilo è diventato più rilevante», ha detto una fonte delle forze di sicurezza al Sun . «L’essere un Nobel e un’attivista femminile per l’istruzione vuol dire che viene vista come un’ambasciatrice mondiale.

Da qui il nuovo livello di protezione». Malala — che l’anno scorso è diventata la più giovane mai insignita dal Premio Nobel per la pace — aveva solo 14 anni quando, nel 2012, un commando di Taliban provò a ucciderla mentre era a bordo di uno scuolabus nel Nord Waziristan, in Pakistan. La ragazza, che era stata presa di mira a causa del suo impegno a favore dell’educazione femminile, fu trasferita d’urgenza in Gran Bretagna. Ferita da un colpo di proiettile alla testa, fu salvata dai medici del Queen Elizabeth Hospital di Birmingham, dove si è stabilita.

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E le minacce continuano a non scoraggiarla: giovedì, agli esami britannici al termine della scuola secondaria, Malala ha collezionato il massimo dei voti in tutte le materie, soprattutto biologia, chimica, fisica e religione. Intanto, fa parlare di sé anche il giovane che dava il suo volto ad Hassan, il protagonista dell’adattamento cinematografico Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini. Infatti, Ahmed Khan Mahmoodzada si è dovuto affidare a una gang di trafficanti di esseri umani che lo hanno aiutato ad arrivare dall’Afghanistan in Svezia passando per Mosca e i Baltici.

Ora diciassettenne, vive da tre anni a Borlange dove da giovedì ha iniziato a frequentare il college. «Nessuno si sarebbe mai aspettato che sarei diventato un rifugiato in Svezia», ha detto raccontando la sua storia al Sunday Telegraph .

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