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La Repubblica Rassegna Stampa
19.10.2014 L'alfabeto velenoso di Fabio Scuto
Leggere con attenzione per credere

Testata: La Repubblica
Data: 19 ottobre 2014
Pagina: 18
Autore: Fabio Scuto
Titolo: «Manal e Haitham venuti da Israele per rompere il tabù dello show Arab Idol»

Dopo aver scritto il testo che accompagnava ieri, 18/10/2014, un servizio fotografico di sei (6!) pagine su Gaza su D, il settimanale femminile di REPUBBLICA, nel quale si guardava bene dal descrivere il conflitto con tutte le spiegazioni indispensabili per capirne la storia, Fabio Scuto si esibisce oggi con un'altra razione di parole impregnate dell'abituale veleno.
Consigliamo di leggere prima l'articolo e poi le nostre osservazioni.

1. Perchè deve essere criticabile il fatto che i cittadini di Israele non possono recarsi in un paese nemico ?  E che, una volta che con uno stratagemma sono riusciti ad andarci, non vengano interrogati al loro ritorno dai servizi di sicurezza ? Le spie non recano la loro segreta professione sui documenti di identità.
2. Manal e Haitham non sono stati 'arrestati', ma fermati per essere interrogati, come sarebbe avvenuto in qualsiasi stato democratico. Non 'arrestati' come scrive Scuto.
3. Scuto scrive "
Non è solo per la fama e il successo, vogliono essere parte di un mondo culturale che per loro è stato in gran parte off limits per la crisi israelo-palestinese", e chi glielo ha detto ? Perchè questa beatificazione dei due cantanti ? come se poi fosse una colpa cercare fama e successo, che non raggiungeranno per colpa di Israele, presentato come fa sempre Scuto quale responsabile unico del conflitto palestinese.
4. Invece di indicare nei responsabili libanesi del concorso "Arab Idol" che hanno sempre vietato la partecipazione di cantanti israeliani - e Manal e Haitham lo sono - anche in questo caso Scuto mette sotto accusa Israele per il rifiuto di permettere il viaggio in Libano dei due arabi israeliani, ignorando che la legge è uguale per tutti, arabi o ebrei. Ha mai sentito Scuto parlare  di misure di sicurezza anti-terrorismo ? Forse ritiene  che Israele non dovrebbe preoccuparsi del controllo dei suoi vicini ?
4. "
L'anno scorso Lisa Makhoul, araba-israeliana, ha stravinto l'edizione israeliana di The Voice" ma il successo è stato limitato a Israele" Peccato che Scuto non abbia sentito l'obbligo professionale di aggiungere che se il successo di Lisa Makhoul è stato limitato a Israele, questo si prestava a due riflessioni. La prima, che in Israele non vi è alcuna discriminazione che impedisce il successo a un cantante arabo. La seconda, che nei paesi arabo-musulmani se sei un cantante israeliano poco importa se sei arabo o musulmano, sei censurato, non esisti, perchè hai un passaporto "con la stella di Dvide" come scriverebbe Scuto.
5. Una domanda all'avvocato "
Mohammed Aram del gruppo per i diritti umani "Adala",come lo presenta Scuto, gliela suggeriamo noi, "si è mai occupato della negazione dei diritti civili dei paesi che confinano con Israele" ? Perchè chi li ha violati non è Israele, ma in questo caso il Libano.

L'abbiamo tirata per le lunghe, perchè riteniamo che lo 'stile' di Fabio Scuto sia incompatibile con un giornale come REPUBBLICA. Visto che la difesa dei diritti civili sembra appassionarlo, perchè non viene inviato quale corrispondente in uno dei tanti paesi musulmani, a scelta, dove potrebbe dimostrare che quella difesa lo coinvolge veramente, che a spingerlo a scrivere intingendo i tasti nel veleno dell'odio anti-Israele è soltanto  antipatia nei suoi confronti da parte dei soliti cattivoni di informazione corretta ? 

Ecco l'articolo:

Manal Mousa  Haitham Khalaily

Gerusalemme - Manal e Haitham, due giovani palestinesi d'Israele, inseguono un sogno: partecipare a "Arab Idol", il più popolare concorso canoro tv del mondo arabo trasmesso dal network Mbc da Beirut.
Ma Israele e Libano sono ancora formalmente in guerra e ai cittadini israeliani è vietato viaggiare in un Paese nemico. Perciò i due sono dovuti ricorrere a uno stratagemma: andati in Giordania in maggio col passaporto d'Israele, hanno proseguito verso il Libano con un documento rilasciato dall'Anp. Manal Mousa di 25 anni e Haitham Khalaily di 24, che vengono da due paesini della Galilea, hanno deciso di sfidare le leggi di questa guerra e partecipare.
Non è solo per la fama e il successo, vogliono essere parte di un mondo culturale che per loro è stato in gran parte off limits per la crisi israelo-palestinese. Molti palestinesi d'Israele guardano le tv satellitari arabe e sognano di viaggiare per il Medio Oriente.
Ma la cittadinanza israeliana li esclude dai Paesi arabi, che vietano l' ingresso ai titolari del passaporto con la stella di David. A Beirut i due ragazzi della Ga-Idea sono stati ammessi alla finale dove incontreranno 24 altri giovani provenienti da tutto il mondo arabo. E la prima volta che 'Arab Idol" ammette concorrenti con passaporto israeliano. Due anni fa vinse Mohammed Assaf un palestinese della Striscia di Gaza. Al ritorno in Israele lo scorso maggio Manal e Haitham sono stati arrestati e interrogati dal servizio segreto israeliano, che mette sotto osservazione per terrorismo chi viaggia da o per il Libano. Passaporti sequestrati dallo Shin Bet e divieto di lasciare il Paese. Il sogno sembrava infranto. Ma il provvedimento è stato impugnato dagli avvocati delle due famiglie e dai gruppi israeliani per la difesa dei diritti urnani, e i passaporti sono stati restituiti ai due. "Per la legge israeliana", spiega l'avvocato Mohammed Aram del gruppo per i diritti umani "Adala", viaggiare in un paese nemico è punibile con 4 anni di carcere o una multa".
 Manal e Haitham potranno coltivare il sogno e sfatare un tabù: vincere da cittadini israeliani "Arab Idol". L'anno scorso Lisa Makhoul, araba-israeliana, ha stravinto l'edizione israeliana di The Voice" ma il successo è stato limitato a Israele. Invece MohammedAssaf, da quando ha vinto "Arab Idol" è la voce più popolare in Medio Oriente ma anche negli Usa e in Europa. Votare per loro al telefono sarà un'altra sfida: da Israele non è possibile telefonare in Libano. Fan, amici e parenti dovranno spostarsi in Cisgiordania per poter chiamare Beirut con una compagnia telefonica palestinese.

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