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La Repubblica Rassegna Stampa
20.09.2014 Germania: esiste un islam moderato. Perchè solo in Germania ?
L'analisi di Andrea Tarquini

Testata: La Repubblica
Data: 20 settembre 2014
Pagina: 13
Autore: Andrea Tarquini
Titolo: «E l'islam moderato scende in piazza in Germania 'Jihadisti assassini'»

Riprendiamo da REPUBBLICA di oggi, 20/09/2014, ma pag.13, con il titolo "E l'islam moderato scende in piazza in Germania 'Jihadisti assassini' ", l'articolo di Andrea Tarquini.

Quanto scrive Tarquini sulla Germania pone alcuni interrogativi. Il tono è fortemente ottimista, dà una visione dell'islam tedesco quanto mai rosea, non sappiamo fino a quale punto aderente alla realtà. Lo pensiamo perchè guardando all'islam europeo la realtà è totalmente opposta, non solo domina il silenzio, ma quando il silenzio si trasforma in parole e atti, il risultato è violentemente ostile, in particolare contro gli ebrei e Israele. Ripetiamo, in tutta l'Europa. Che la Germania sia un'isola felice ?

Ecco l'articolo


Andrea Taquini

BERLINO- In tutta la Germania sono scesi in piazza contro «i criminali assassini che vogliono scipparci l'Islam». Erano tantissimi, dopo la preghiera del venerdì davanti a duemila moschee in nove grandi città, a fianco dei leader della comunità ebraica e di ministri del governo Merkel.
In Arabia saudita, esponenti religiosi hanno lanciato fatwa contro il "Califfato" terrorista. E nelle metropoli arabe, dal Cairo a Beirut, la satira dura di umoristi fedeli al Corano, si scatena contro gli integralisti e la loro sfida di morte. L'Occidente ha potuto vederlo ieri: sta accadendo qualcosa nell'animo e memoria collettiva della stragrande maggioranza pacifica di musulmani: in Europa, in Medio Oriente, ovunque. «Manifestiamo contro l'odio che usurpa la nostra fede, a fianco delle vittime, e contro l'ingiustizia, la discriminazione, l'esclusione e l'ostilità sempre maggiori cui siamo sottoposti, in Germania e in Europa., dice il loro appello. Dopo la preghiera insieme a ospiti ebrei e cristiani, dopo i cortei, veglie insieme per le vittime fino a tarda sera.
Da Berlino multietnica alla ricca Monaco, dalla Francoforte delle banche a Hannover capitale del nordovest industriale, è stato un venerdi particolare.
Il giorno sacro dell'Islam vissuto come mobilitazione. A Francoforte l'ospite d'onore nella moschea era Dieter Graumann, leader della comunità ebraica. «Grazie, il vostro segnale viene dal cuore», ha detto. A Hannover, era nel tempio islamico il ministro dell'Interno Thomas de Maizière, vicinissimo alla cancelliera. «Lodo l'iniziativa straordinaria dei nostri concittadini musulmani, solo insieme possiamo vincere ha affermato, e bene fanno a ricordarci le vittime islamiche del razzismo di casa nostra: ogni violenza contro i musulmani è un attentato contro noi tutti.. Il movimento dei musulmani corre su Internet, dove le notizie dello Aktionstag tedesco dei fedeli si diffondono nel mondo intero, come su Twitter dove è partita la mobilitazione contro l'intolleranza della "polizia dei costumi" saudita. «Gli assassini fanatici dell' Is finiranno come le loro vittime, o se avranno fortuna in tribunale, soprattutto perché i musulmani si distanziano da loro in tutto il pianeta», scrive Torsten Krauel, editorialista del quotidiano liberalconservatore e filogovernativo Die Welt. Un discorso più duro l'ha tenuto Aiman Mazyek, presidente del Consiglio centrale dei musulmani di Germania: «Dicono di agire in nome di Allah, in nome di Allah torturano, deportano, uccidono. E allora eccoci, noi veri musulmani, in piazza a fianco delle loro vittime, musulmane o di religione ebraica, yazidi o cristiane. I loro carnefici sono criminali orrendi, assassini che vogliono strapparci l'Islam, è la peggiore perversione del messaggio del Profeta. Noi glielo impediremo, vogliamo fermarli cosi come vogliamo fermare chi qui dà fuoco alle moschee e semina odio contro di noi».
La mobilitazione è tanto più importante sullo sfondo della sfida degli estremisti e dei tedeschi convertiti all' integralismo, parte attiva nel terrorismo del califfato. Indagini sono in corso contro almeno trenta di loro, e si teme che tornati dai campi d'addestramento preparino attentati, come quello sventato in Australia. Sono circa seimila — tanti, eppure pochissimi su 4 milioni di musulmani viventi nella Bundesrepublik — i presunti ultrà. La maggioranza è con Mazyek, che predica ogni settimana in diverse moschee, ed è conteso dai talkshow. Oppure con donne coraggiose, come Du'A Zeitun, che in poche ore ha conquistato duemila sostenitori nella sua campagna su Facebook. Bisogna combattere gli ultrà ora, dice Mazyek. Consiglia anche ai non pochi cabarettisti arabi e turchi di qui di attaccare il Califfato con l'umorismo più tagliente.
Come i programmi della tv libanese, con pseudo interviste a sanguinari leader integralisti, o uno sketch d'umor nero in cui due armati dell'Is catturano un cristiano, quello muore d'infarto per il terrore, e loro si maledicono per non averlo potuto assassinare. Un messaggio dei musulmani di Germania e dei milioni di musulmani moderati di tutto il mondo è chiaro: il terrorismo minaccia tutti, anche una risata deve seppellirlo.

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