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La Repubblica Rassegna Stampa
01.03.2006 Manifesto contro il nuovo totalitarismo islamista
firmato tra gli altri da Salman Rushdie, Taslima Nasreen e Bernard Henri-Levy

Testata: La Repubblica
Data: 01 marzo 2006
Pagina: 22
Autore: Giampiero Martinotti
Titolo: «Parigi, Rushdie firma il manifesto contro l´integralismo islamico»

Da La REPUBBLICA di mercoledì 1 marzo 2006:

 PARIGI - Salman Rushdie, Taslima Nasreen e Bernard Henri-Levi, insieme ad altri nove intellettuali, hanno lanciato un manifesto dal titolo programmatico: «Insieme contro il nuovo totalitarismo, l´integralismo islamico». Lo pubblica oggi il settimanale satirico Charlie Hebdo, che tre settimane fa, sulla scia di France soir, aveva pubblicato la totalità delle vignette su Maometto apparse nel giornale danese Jyllands-Posten e le aveva accompagnate con i disegni satirici dei suoi collaboratori.
Philippe Val, direttore del periodico, è stato uno dei più accaniti difensori della libertà di stampa e di satira, senza sfumature, e torna oggi alla carica con il documento firmato da alcuni intellettuali di primo piano. Tra di loro c´è anche Ayaan Hirsi Ali, deputata olandese di origine somala e sceneggiatrice di "Submission", il film di Theo Van Gogh, il regista ucciso da un fondamentalista islamico.
Il testo ha i toni di una requisitoria: «Dopo aver vinto il fascismo, il nazismo, lo stalinismo, il mondo affronta una nuova minaccia di tipo totalitario: l´integralismo islamico. Noi, scrittori, giornalisti, intellettuali, chiamiamo alla resistenza al totalitarismo religioso e alla promozione della libertà, delle pari opportunità e della laicità per tutti». Il documento fa un esplicito riferimento alla crisi delle vignette su Maometto: «Ha messo in evidenza la necessità della lotta per questi valori, che non si vincerà con le armi, ma sul terreno delle idee». I firmatari affermano «che non si tratta di uno choc delle civiltà o di un antagonismo Occidente-Oriente, ma di una lotta globale che oppone i democratici ai teocratici».
I dodici intellettuali dicono di rifiutare il «relativismo culturale», la rinuncia allo spirito critico e alla libertà di espressione. Per questo hanno voluto lanciare un appello agli "spiriti liberi" di tutti i Paesi: «Niente, nemmeno la disperazione, giustifica di scegliere l´oscurantismo, il totalitarismo e l´odio. Il fondamentalismo islamico è un´ideologia reazionaria. Il suo successo può portare solo a un mondo d´ingiustizia e di dominazione».
Charlie Hebdo, nel presentare il testo, assicura che alcuni firmatari sono già stati minacciati di morte per le loro prese di posizione sull´islam e invita gli altri giornali a pubblicare il testo dell´appello.
Il documento potrebbe riaprire il vivace dibattito seguito alla pubblicazione delle vignette danesi su France soir, cui fece seguito il licenziamento su due piedi del direttore del quotidiano da parte dell´editore per lanciare «un forte segno di rispetto delle credenze religiose e delle intime convinzioni di ogni individuo». Anche se tutti i giornali transalpini hanno difeso la libertà di espressione, nessuno, a parte Charlie Hebdo, ha voluto ristampare i disegni. E la classe politica ha predicato la prudenza, mettendo in primo piano soprattutto la necessità di valutare le conseguenze di certi atti, mentre le autorità religiose ebraiche, cristiane e ovviamente musulmane hanno severamente criticato la pubblicazione. Nelle ultime settimane, il dibattito era stato relegato in secondo piano. Anche per questo Charlie Hebdo ha deciso di riaprirlo con alcune firme famose, prima fra tutte quelle di Salman Rushdie, colpito da una fatwa dopo la pubblicazione dei suoi "Versetti satanici".

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