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Corriere della Sera Sette Rassegna Stampa
06.05.2016 Il giorno dell'indipendenza in Israele
Commento di Davide Frattini

Testata: Corriere della Sera Sette
Data: 06 maggio 2016
Pagina: 63
Autore: Davide Frattini
Titolo: «Gli ultraortodossi mettono il bavaglio alla cantante solista»

Riprendiamo da SETTE di oggi, 06/05/2016, a pag. 63, con il titolo "Gli ultraortodossi mettono il bavaglio alla cantante solista", il commento di Davide Frattini.

Un divieto inaccettabile quello imposto dal gruppo di ultra ortodossi. Se non amano ascoltare le canzoni di una cantante hanno solo da non andarla a sentire. Bene ha fatto Frattini a riferire questo episodio, di per sè molto circoscritto, ma indicativo di fanatismo, quindi sempre da condannare.

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Davide Frattini

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Le cerimonie di orgoglio e cordoglio nazionale portano con loro gli inni. Israele passa dai giorni di raccoglimento e dolore per ricordare le vittime dell'Olocausto e i morti nelle guerre combattute dal Paese alle celebrazioni per l'indipendenza. Ogni comunità, ogni villaggio, prepara le proprie manifestazioni: anche Sderot, la città al confine con la Striscia di Gaza che da anni convive con la minaccia dei razzi sparati dagli estremisti palestinesi.

Per gli ebrei ultraortodossi — a quanto pare — altrettanto pericoloso è ascoltare la voce di una donna che canta da sola. Cosi Adar Sabri, 21 anni, ha ricevuto una telefonata dagli organizzatori: le hanno comunicato che la sua presenza da solista sul palco è stata cancellata «per non urtare la sensibilità del pubblico religioso». La ragazza è stata avvertita pochi giorni prima delle prove per lo spettacolo della festa dell'Indipendenza. Ad Adar è già successo, come racconta al quotidiano Haaretz: «Stavo per salire sul palco durante la commemorazione per l'assassinio di Yitzhak Rabin e i dirigenti del movimento giovanile locale hanno preso da parte mia madre per dirle che doveva fermarmi». Quest'anno hanno spiegato che avrebbe potuto esibirsi solo se si fossero sentite altre voci di sottofondo: più che un coro per accompagnare la sua era il tentativo di coprirla.

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sette@corriere.it

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