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Rassegna Stampa
12.11.2014 Khamenei: 'Distruggete Israele!', nessuna protesta di politici ed 'esperti'
Commento di Fiamma Nirenstein

Testata:
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Iran, altro che trattative Khamenei vuole annientare Israele»

Riprendiamo dal GIORNALE di oggi, 12/11/2014, a pag. 12, con il titolo "Iran, altro che trattative Khamenei vuole annientare Israele", il commento di Fiamma Nirenstein.


Fiamma Nirenstein   Ali Khamenei

 Se inviti a cena una persona con cui si vuole fare amicizia, quello entra in casa, tira un calcio al tuo gatto, sputa per terra, tira un pugno a tuo figlio, d'un tratto capisci che hai commesso un errore. Invece dopo che, a seguito di una lettera di Obama nel segno dell'accordo e dell'alleanza l'ayatollah Khamenei ha twittato il suo progetto genocida di eliminazione di Israele Urbi et Orbi, non si è sentito ancora nessuna reazione da parte dei timidi ambasciatori dei P5+1 che in questi giorni, sono rimasti a colloquio con gli iraniani in Oman per discutere il nucleare. Anche da Obama non si sente niente. Ma si può discutere con uno che in 9 punti ti spiega perché il "regime sionista" deve essere distrutto? Khamenei lo spiega a fondo: "Perché il regime sionista deve essere distrutto? Durante 66 anni, il regime fantoccio sionista ha tentato di realizzare i suoi fini attraverso l'infanticidio, l'omicidio, la violenza e il pugno di ferro... l'unico modo di porre fine ai crimini di Israele è eliminarlo". Poi Khamenei, che preferisce far finta di preferire che gli ebrei se ne vadano senza troppo sangue, propone un referendum di tutti gli arabi e i cristiani (che per l'occasione sono diventati amici suoi, mentre niente ebrei prego)per votare la chiusura totale di Israele. Si dice certo che l'opinione pubblica internazionale accetterà volentieri il piano e poi però rassicura i terroristi: fino a che questo avvenga invita alla lotta armata. Khamenei dice la sua feroce, oscena verità mentre incarica i suoi inviati di prendere tempo sul nucleare, e questo ha sempre fatto l'Iran. Il tempo è sempre stato l'arma del nucleare iraniano, e non abbiamo imparato nulla... ora che i colloqui coll'Iran in Oman sono andati male e la loro conclusione non si prospetta per il 24 novembre come previsto, la chiacchiera diplomatica si dilunga. Dopo che John Kerry, la Ashton e il Ministro degli esteri iraniano Javad Sharif (che gran signore!) se ne sono andati, restano a discutere minuti, disperati particolari tecnici sull'arricchimento, la proliferazione, la minuziosa tipologia delle centrifughe, i reattori a plutonio, le verifiche secondo l'IAEA e altri organismi internazionali l'Inghilterra, la Cina, la Francia, la Germania la Russia, l'Unione Europea, gli USA e gli uomini di Zarif. Quanta gente! Ma con chi stiamo parlando? Insomma, abbiamo un interlocutore razionale sul pericolo imminente di una, cento bombe atomiche, o stiamo girando intorno alla futile "legacy" di Obama, ora che l'Iran è rimasto una delle sue poche pallottole in canna? Dunque, Obama prende carta e penna, ha fretta di arrivare a un accordo perché presto il Senato sarà in mani repubblicane e può aumentare le sanzioni se l'Iran non ci sta, e stila il suo messaggio:"Caro supremo leader Ayatollah Ali Khamenei.." e vorrebbe aggiungere: "Tu che sei l'unico che decide, perché Rouhani sorride ma non conta”. E' ben la quarta lettera di conciliazione: Obama la pretende come un bambino che vuole una caramella. Durante il suo discorso programmatico disse: "Noi vi porgeremo la mano se vorrete aprire il vostro pugno". Poi al Cairo lanciò la sua proposta al mondo Musulmano. Nel frattempo dall'Iran venne la risposta: "Noi non possiamo che odiare l'America dal profondo del cuore". Chiunque avesse avuto dei consiglieri migliori, avrebbe imparato che l'incompatibilità pratica e teologica, sulla democrazia, le donne, la sessualità, i diritti umani, è antitetica a quella dell'Iran. E l'Iran dalla rivoluzione khomeinista non è solo uno Stato ma la fiaccola del califfato sul mondo secondo la Shia. L'Iran ha le idee chiare, vuole riuscire ad abbattere le sanzioni, seguitare ad arricchire l'uranio mentre estende la sua egemonia alla Siria, ha già in mano il Libano, l'Iraq è il suo campo di battaglia, lo Yemen è quasi nelle sue mani, giuoca col Golfo, ieri una delegazione era a Mosca per firmare contratti di natura energetica, gestisce la sua partita nel terrorismo internazionale, con finanziamenti, Hezbollah e Guardie della Rivoluzione. Obama nella sua ultima lettera a Khamenei, immemore di come l'Iran abbia sempre giuocato con l'America (ricordiamoci del rilancio della strategia atomica nascosta nel 2002) cerca tre accordi: uno sul nucleare, il secondo sulla comune guerra contro l'ISIS, e il terzo, vergognoso, che salvaguardia Assad una volta che gli altri accordi siano rispettati. La risposta di Khamenei non c'è stata, che può esserci di più repulsivo e finale di quel tweet?

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