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Corriere della Sera Rassegna Stampa
25.02.2015 Renzi-Hollande: asse comune sulla Libia e nella lotta al terrorismo
Cronaca di Stefano Montefiori

Testata: Corriere della Sera
Data: 25 febbraio 2015
Pagina: 15
Autore: Stefano Montefiori
Titolo: «Tra Hollande e Renzi asse comune sulla Libia: 'Ma niente truppe'»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 25/02/2015, a pag. 15, con il titolo "Tra Hollande e Renzi asse comune sulla Libia: 'Ma niente truppe' ", la cronaca di Stefano Montefiori.


Stefano Montefiori


Matteo Renzi con François Hollande

«Grazie François, ce n’est qu’un début », dice Renzi a Hollande nel primo vertice italo-francese al quale partecipa, «questo è solo l’inizio». Il presidente del Consiglio italiano ricorda che Hollande è stato il primo capo di Stato a invitarlo dopo la nomina a capo del governo, un anno fa, e traccia un primo bilancio della collaborazione: «Oggi grazie all’azione comune di Francia e Italia la parola crescita è entrata nel vocabolario europeo: non è più una parolaccia, è anzi un obiettivo chiaro». La conferenza stampa dopo il summit è anche, come sempre negli ultimi anni, un esercizio di stile per sottolineare quanto eccellenti siano le relazioni tra le due «nazioni sorelle».

Ma è vero che su ogni tema c’è identità di vedute tra Parigi e Roma. Nei primi mesi della presidenza Hollande in molti avevano ipotizzato un asse del Sud dell’Europa in funzione anti-tedesca: sgombrato il campo da quell’illusione, riaffermato in ogni occasione il rapporto speciale e irrinunciabile di Parigi con Berlino, Francia e Italia hanno comunque cercato di re-equilibrare la politica europea in favore della crescita (e non solo del rigore).

«La Francia rispetta sempre i suoi impegni, lo farà anche nei prossimi mesi e anni», ha detto François Hollande a proposito della soglia del 3 per cento (deficit/Pil) che continua a sfuggirgli: lunedì, secondo quanto scrive il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, Bruxelles potrebbe concedere altri tre anni supplementari alla Francia, che avrebbe così tempo fino al 2018 per rientrare nei parametri. In attesa di quella decisione, i due leader ieri hanno sottolineato i passi avanti fatti dalle rispettive economie. «La politica economica dell’Europa ha cambiato direzione: è un grande risultato per il quale esprimo gratitudine a François — ha detto Renzi —. Oggi la situazione è positiva: ha smesso di piovere, ancora non c’è il sole ma vediamo le prime luci dell’arcobaleno».

Sulla Libia, «la Francia sostiene tutti gli sforzi dell’Italia affinché al livello più elevato, vale a dire l’Onu, si possa trovare soluzione al caos e quindi al terrorismo», ha detto Hollande. Renzi ha ricordato che «la Libia non è un problema italiano ma una priorità di tutta l’Europa». Un’eventuale missione militare di peacekeeping non è all’ordine del giorno. L’obiettivo è semmai favorire un accordo delle fazioni libiche: «La pace in Libia la possono fare solo i libici, non la possiamo fare noi per loro», ha detto Renzi. Quanto al problema degli sbarchi, Hollande ha annunciato che è stato chiesto alla Ue «il rafforzamento della missione Triton». Tra i sette accordi firmati ieri a Parigi, due riguardano la Tav Torino-Lione, «per la quale non ci sono più ostacoli», ha detto Hollande: via ai lavori per il tratto transfrontaliero, e presentazione all’Unione europea della richiesta di sovvenzione per il 40% dei costi sul periodo 2014-2020.

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lettere@corriere.it

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