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Corriere della Sera Rassegna Stampa
18.12.2014 Dietro l'islamismo si cela il fanatismo contro la cultura
Analisi di Pierluigi Battista

Testata: Corriere della Sera
Data: 18 dicembre 2014
Pagina: 33
Autore: Pierluigi Battista
Titolo: «Le scuole come covo di nemici ossessione dell'islam fanatico»

Riprendiamo dal CORRIERE della SERA di oggi, 18/12/2014, a pag. 33, con il titolo "Le scuole come covo di nemici ossessione dell'islam fanatico", l'analisi di Pierluigi Battista.


Pierluigi Battista


"Fermi! Fermi! Abbiamo finito le vergini!"

Sono anni che i terroristi jihadisti di Boko Haram spargono il terrore nelle scuole della Nigeria, con attentati che hanno per bersaglio studenti e studentesse giovanissime. «Boko Haram» significa «l’istruzione occidentale è peccato» e i ragazzini e le ragazzine che osano prendere un libro che non sia il testo sacro devono essere puniti e annientati senza pietà. È difficile capire la logica perversa degli assassini che hanno fatto strage di bambini in una scuola di Peshawar. Ci sembra qualcosa di mostruoso, di incomprensibile, un’esplosione di follia. Ma è una follia sorretta da un’implacabile logica fondamentalista. Chi è ossessionato dalla contaminazione, chi considera corruzione e depravazione la cultura, l’arte, la musica, il sapere, tutto ciò che non sgorga da un unico dogma vissuto con una passione totalitaria, non è solo intollerante. È anche un soldato che deve colpire il nemico ovunque sia annidato per ripulire il mondo da ogni impurità. Le ragazze che come Malala Yousafzai pretendono in Pakistan di andare a scuola, secondo gli energumeni messi a guardia della fede sono da sterminare per almeno due ragioni: perché sono donne e studiando stanno rifiutando perciò un destino di soggezione e di minorità a disposizione del maschio padrone; e perché frequentano un luogo «immondo» come la scuola, sentina di ogni vizio: «L’istruzione occidentale è peccato».


"Questa qui sono io"

«Le donne che leggono sono pericolose», recitava il titolo di una mostra in Francia. Perciò secondo i proclami del fanatismo integralista «le donne che vanno a scuola sono pericolosissime». A Kabul i talebani cacciarono e lapidarono le ragazze che frequentavano le aule scolastiche. In Nigeria le scuole sono oggetto di attentati continui. Dopo la carneficina in Pakistan anche nello Yemen è stato preso a bersaglio un bus scolastico, provocando l’uccisione di quindici persone. Chi possiede un libro eretico viene condannato a morte. Appena preso il potere in Afghanistan i guardiani della fede hanno demolito le scuole, bruciato le librerie, saccheggiato i musei, fatto a pezzi gli strumenti musicali simbolo di dissolutezza e di turpitudine, devastato le statue di Budda. Il furore della tabula rasa non permette che un edificio degli «infedeli» resti in piedi. A Mosul insieme ai luoghi di culto cristiani sono state messe al bando le scuole. La scuola, in questa visione apocalittica della purezza integralistica, diventa un pericoloso covo di pluralismo, confronto, coesistenza di idee diverse. Vengono sempre colpite biblioteche e scuole perché in questi luoghi non c’è mai un solo libro, un’unica verità ossessivamente salmodiata, una sola dottrina da inculcare, ma c’è sempre la tentazione della diversità, la seduzione di un mondo diverso da quello predicato dai sacerdoti dell’uniformità e dell’intolleranza.

Non c’è più pietà per i bambini, perché si vede nei bambini coinvolti nelle scuole già dei peccatori da condannare in un rogo di purificazione che è la negazione della vita. Questo richiamo fondamentalista esercita purtroppo un suo fascino sinistro eppure seducente con la sua insistenza per le soluzioni crudeli che non ammettono mediazioni, remore, ostacoli morali. La santificazione dell’omicidio è l’altra faccia dell’odio nei confronti della scuola. È la fuga dalla libertà e dai pesi che essa comporta, così scomoda e lontana dai conforti dell’obbedienza, del conformismo, dello spirito gregario. Per questo i fanatici hanno perfettamente chiari che le scuole sono pericolose e che vanno colpite, massacrati gli studenti, sfigurate le ragazze che le vogliono frequentare. C’è una bieca ideologia dietro questa follia. Riconoscerne i caratteri non sarà sufficiente ad arginarne l’azione distruttiva, ma nessun argine sarà possibile senza capire il volto di questo nemico che non conosce pietà.

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