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Corriere della Sera Rassegna Stampa
07.10.2007 Roma in prima linea contro gli antisemiti
Vista la politica estera del governo per ora è solo un augurio

Testata: Corriere della Sera
Data: 07 ottobre 2007
Pagina: 34
Autore: Ronald S.Lauder
Titolo: «Roma sia in prima linea contro gli antisemiti»

Il CORRIERE DELLA SERA di oggi, 7/10/2007, a pag. 34, titolo " Roma sia in prima linea nella guerra agli antisemiti", pubblica un articolo di Ronald S.Lauder, presidente del World Jewish Congress. A Roma incontrerà il Papa e Napolitano. Forse avrebbe dovuto incontrare anche Prodi e D'Alema, cosi avrebbe verificato di persona come la pensa il nostro governo in fatto di Iran. Ecco l'articolo:

I n tutta Europa, i cimiteri ebraici vengono profanati dai vandali. Solo pochi giorni fa, la polizia italiana ha sequestrato bottiglie di vino con l'immagine di Adolf Hitler sull'etichetta. Di recente, in Ungheria, un partito di estrema destra ha fatto prestare giuramento a una formazione paramilitare. Nei simboli e nella retorica si richiama ai fascisti ungheresi che nella Seconda guerra mondiale rastrellavano gli ebrei per inviarli nei campi di stermino nazisti. In Polonia, un prete cattolico antisemita ha costruito un impero mediatico, che comprende la famosa emittente Radio Maryja: ha ripetutamente offeso gli ebrei e altre personalità del suo Paese, tra cui la moglie del presidente, eppure resta indisturbato al suo posto.
Nella città serba di Novi Sad, le autorità locali avevano già previsto di autorizzare una marcia di violenti ultranazionalisti e neonazisti. A Novi Sad i nazisti massacrarono 800 ebrei e 400 serbi. La marcia è stata bloccata solo in seguito alle proteste del World Jewish Congress. A Praga, il sindaco ha dato il nulla osta a un corteo di simpatizzanti di estrema destra che intendono sfilare nel vecchio quartiere ebraico, in coincidenza con l'anniversario del pogrom nazista del novembre 1938.
Tutti questi avvenimenti non sono correlati tra loro, ma dimostrano che nazisti e fascisti sono pronti a risollevare la testa in diversi Paesi europei. Agitatori di estrema destra, vandali e predicatori di odio tentano inoltre di forgiare un'alleanza con tutti coloro che, nel mondo islamico, sostengono ideologie parallele, in particolare la negazione dell'Olocausto e la demonizzazione di Israele.
Scaricare su Israele e sui 13 milioni di ebrei presenti sul pianeta la colpa di tutti i mali è diventata l'ossessione di molti fanatici. Il presidente dell' Iran, Ahmadinejad, è uno di loro. Le sue minacce di cancellare lo Stato ebraico dalla carta geografica devono essere prese seriamente. Non si ottiene nulla mostrandosi arrendevoli o concilianti con individui pericolosi come lui, perché Ahmadinejad rappresenta una minaccia per l'intera Europa. Se i mullah di Teheran avranno l'atomica, sarà in gioco molto di più, che non la sola esistenza di Israele. E nessuno deve lasciarsi ingannare dalle affermazioni che il programma nucleare iraniano ha «scopi pacifici». Il regime di Teheran ha ripetutamente ignorato gli impegni internazionali e le risoluzioni delle Nazioni Unite . Come può essere pacifico un programma nucleare quando i suoi propugnatori non lo sono affatto?
Le minacce dell'Iran non sono pura retorica. Il regime finanzia il terrorismo. C'era l'Iran dietro le bombe al centro ebraico di Buenos Aires nel 1994, che fecero 85 morti e centinaia di feriti. E l'Iran continua a fornire armi e appoggio di vario genere a gruppi estremisti come Hezbollah, che opera nel Libano. Ahmadinejad parla tanto di pace, ma sono chiacchiere. I governi democratici hanno l'obbligo di proteggere i loro cittadini contro queste minacce interne ed esterne. Coloro che predicano odio e razzismo devono ricevere la giusta punizione dai tribunali. In Paesi europei come l'Italia, esistono leggi a protezione delle minoranze e per assicurare che la società aperta non venga minata da coloro che intendono distruggerla dal suo interno.
Oggi tutti aspirano a vivere in un mondo fatto di sicurezza, stabilità e prosperità. Di conseguenza, i governi europei devono agire con decisione contro i regimi aggressivi come quello iraniano, anziché minimizzare il pericolo.
Mi auguro che l'Italia, guidata da un presidente del Consiglio di grande esperienza, come Romano Prodi, prenda l'iniziativa nella campagna contro il fanatismo e che i leader europei non permettano che la Storia si ripeta. Non bisogna concedere alcuno sconto a quanti negano l'Olocausto, ai fascisti e ai fanatici, né a livello nazionale né sulla scena internazionale. Bene ha fatto il presidente emerito della Repubblica italiana, senatore Francesco Cossiga, nel restituire la laurea honoris causa alla Columbia University di New York per l'invito esteso a un negazionista della Shoah come Ahmadinejad.
È necessario intraprendere azioni decise per combattere la minaccia sollevata da quanti vorrebbero privarci della libertà. Una società aperta e democratica invoca leader determinati, capaci di difenderla contro tali pericoli. E spesso occorre coraggio per andare nella direzione giusta, perché non sempre è la più conveniente.
Ronald S. Lauder è presidente del World Jewish Congress (WJC). Domani incontrerà a Roma papa Benedetto XVI e il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. (Traduzione di Rita Baldassarre)

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