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Corriere della Sera Rassegna Stampa
22.09.2007 Ahmadinejad invitato alla Columbia University
La cronaca di Alessandra Farkas e un nostro suggerimento

Testata: Corriere della Sera
Data: 22 settembre 2007
Pagina: 6
Autore: Alessandra Farkas
Titolo: «New York, invito ad Ahmadinejad, un caso politico alla Columbia»

Dal CORRIERE della SERA riportiamo il servizio di Alessandra Farkas sulla possibile visita alla Columbia University di Ahmadinejad. A noi piacerebbe che la cosa finissie così: A) che l'invito venga mantenuto B) che Ahmadinejad ci vada C) che non si presenti nessuno nella sala.

Ecco l'articolo:

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
NEW YORK — È riuscito, ancora una volta, a spaccare in due l'America, facendo litigare i suoi nemici con quanti, in nome della libertà di espressione, ritengono che anche lui debba avere un microfono. Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad non è ancora giunto a New York e già la sua presenza in città e fuori del Palazzo di Vetro ha creato un vespaio.
Dopo le feroci polemiche che hanno accompagnato la sua richiesta di rendere omaggio alle vittime dell'11 settembre a Ground Zero, un coro di proteste si è levato anche contro l'incontro in programma per lunedì alla Columbia University dove Ahmadinejad parteciperà a un faccia a faccia con 600 studenti nell'ambito del World Leaders Forum.
«L'idea di Ahmadinejad come ospite d'onore è offensiva per tutti i newyorchesi», ha tuonato Christine Queen, presidente democratica del Consiglio comunale di New York, in disaccordo col sindaco Michael Bloomberg che ha difeso l'autonomia decisionale della Columbia, precisando però che «personalmente non andrei mai ad ascoltarlo».
Le organizzazioni ebraiche come l'Anti-Defamation League e la Jewish Defense Organization (che lo definiscono «l'Hitler iraniano») hanno chiesto all'università di rescindere l'invito. Ma senza successo. «Non c'è nessun piano di cancellare la visita», ha ribadito il portavoce della Columbia Robert Hornsby. Ahmadinejead avrebbe dovuto parlare all'ateneo già l'anno scorso, ma la sua partecipazione fu cancellata dal presidente dell'università Lee Bollinger, dopo che i due non erano riusciti a trovare un accordo sul formato dell'evento. «Questa volta è diverso », ha precisato ieri Bollinger, spiegando come il despota che ha negato l'esistenza di Auschwitz e minaccia di cancellare Israele dalle cartine geografiche ha «accettato di rispondere
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a domande su Israele e sull' Olocausto». «Il fatto che in Iran, oggi, un forum del genere sarebbe impensabile rinforza le nostre ragioni — precisa Bollinger —. La nostra è una grande lezione di democrazia americana ». Ma su questo punto si sono scontrati anche il senatore John McCain, candidato repubblicano alle presidenziali del 2008 e l'amico e compagno di partito George W. Bush. «È inaudito far parlare nelle nostre università un uomo che è responsabile della morte di tantissimi soldati americani in Iraq», ha tuonato McCain, ril anciando l'accusa del Pentagono secondo cui le mine che fanno strage di marines in Iraq provengono da Teheran.
Attraverso il portavoce Tony Fratto, Bush ha voluto al contrario sottolineare come «l'America è un Paese dove la gente può venire a dire la sua: sarebbe meraviglioso se i leader dei Paesi che ne traggono vantaggio qui permettessero le stesse libertà ai loro cittadini». Mentre diversi gruppi di studenti ebrei e repubblicani della Columbia stanno organizzano una manifestazione di protesta, da giorni circola una petizione che invita studenti e docenti a boicottare le lezioni per una settimana. Intanto i 600 biglietti per ascoltare Ahamadinejad, distribuiti gratis online, sono andati a ruba in pochi minuti. Ma molti studenti si sono affrettati a rimetterli in vendita al miglior offerente su siti quali Craiglist.org.
Altre controversie sono in programma per martedì, quando Ahmadinejad prenderà la parola al Palazzo di Vetro, per l'inizio della discussione generale, ad alto livello, della 62esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Giornalisti, blogger e columnist hanno già affilato le armi anche per la sua apparizione al pranzo in videoconferenza al National Press Club di Washington: mezz'ora di discorso e tre quarti d'ora di domande.
Intanto l'emittente americana
Cbs ha diffuso parte dell'intervista con Ahmadinejad che sarà trasmessa domenica sera in cui il presidente iraniano si dice «sorpreso » della decisione Usa di non autorizzare un suo omaggio alle vittime dell'11 settembre nel sacrario di Ground Zero, dove voleva depositare una corona di fiori. «È il capo del Paese che sponsorizza il terrorismo. Ground Zero non è un posto per lui», ha commentato il presidente Bush riecheggiando lo stesso sentimento espresso dai candidati front-runner alla sua successione, Rudy Giuliani e Hillary Clinton.

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lettere@corriere.it

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