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Il Secolo XIX Rassegna Stampa
23.05.2003 Non era una nave da crociera
Doveva arrivare a Gaza e portare nuove armi ai terroristi

Testata: Il Secolo XIX
Data: 23 maggio 2003
Pagina: 5
Autore: Cristiano Fubiani
Titolo: «Militari israeliani bloccano nave carica di armi.Abu Mazen incontra i dirigenti di Hamas»
Riportiamo un articolo che informa correttamente di Cristiano Fubiani pubblicato su Il Secolo XIX venerdì 23 maggio 2003.
Gerusalemme. La marina militare israeliana ha intercettato e sequestrato nella notte di mercoledì a largo delle coste di Haifa un peschereccio carico di armi in rotta verso Gaza. La notizia è stata però resa pubblica solo ieri e l’esercito ha precisato che a guidare l’imbarcazione sarebbe stato un miliziano libanese Hezbollah. L’uomo è stato subito arrestato. Il carico di armi - ancora imprecisato - era diretto, secondo Tsahal, ai gruppi armati palestinesi nella Striscia di Gaza via Egitto. L’annuncio del sequestro della nave pirata è giunto proprio alla vigilia di un atteso colloquio tra il neo primo ministro dell’Anp Abu Mazen e i dirigenti di Hamas. Un incontro richiesto con insistenza dallo stesso premier, che ieri sera si è recato a Gaza nel tentativo di convincere le organizzazioni terroristiche a interrompere per un anno gli attacchi suicidi. Presenti al faccia a faccia tutti i leader politici delle varie fazioni palestinesi. Secondo fonti locali, Abu Mazen avrebbe però evitato di chiedere esplicitamente la fine immediata degli attentati entro la ’linea verde’ (Cisgiordania e Striscia di Gaza) e in territorio israeliano. «Non abbiamo discusso di nessuna tregua», ha infatti annunciato alla fine del colloquio Abdel Aziz Rantisi, leader di Hamas a Gaza. La conferma è giunta anche dal ministro dell’informazione palestinese Ziad Abu Amr, secondo cui nel corso dell’incontro nessuno avrebbe parlato di firmare una tregua. «Il nostro fratello Abu Mazen - ha detto Rantisi - ci ha riferito dei colloqui che ha avuto con Sharon e Colin Powell. Ci ha anche spiegato la sua visione alla luce degli ultimi sviluppi in Medio Oriente e ha parlato delle riforme interne all’Anp». Per adesso dunque gli integralisti non hanno detto che sospenderanno gli attentati, ma - ha concluso Rantisi - «intendiamo rivedere Abu Mazen nelle prossime settimane». Il raggiungimento di un cessate il fuoco è infatti indispendabile al premier palestinese per preparare il terreno a un possibile incontro a tre con Bush e Sharon. Forse già la prossima settimana, ma non a Washington. Più probabile che il presidente Usa veda i due leader in Qatar, dove si recherà a primi di giugno per fare visita alle truppe americane. A ridimensionare le aspettative per un incontro che si preannuncia comunque pieno di insidie ha pensato però la marina militare israeliana, che ieri ha intercettato al largo delle coste Haifa un peschereccio carico di armi guidato da un agente degli Hezbollah libanesi. L’imbaracazione, l’Abu Hassan, avrebbe prima lasciato l’Egitto alla volta di Beirut per poi ripartire nella notte di mercoledì per il Cairo. Da qui le armi sarebbero in seguito dovute entrare illegalmente nella Striscia di Gaza per rifornire i gruppi armati palestinesi. Sulla nave, ancorata adesso nel porto di Haifa, oltre all’ufficiale degli Hezbollah, Hamed Abu Amara, ed ai sei membri dell’equipaggio c’erano anche due casse contenenti detonatori, componenti di sofisticati ordigni esplosivi, dischetti di computer e una quantità - pare piccola - di armi. Secondo l’esercito israeliano anche due alti ufficali dell’Anp sarebbero coinvolti nella vicenda. Si tratterebbe di Abdel El Maarabi e del vice capo della polizia marittima palestinese a Gaza Pathi Razam. Non è prima volta che Israele intercetta navi cariche di armi dirette ai gruppi armati. La prima la Santorini - nel maggio del 2001, l’ultima nel gennaio del 2002. Si trattava di un’imbarcazione greca - la Karine Asequestrata nel Mar Rosso con a bordo 50 tonnellate di munizioni ed esplosivo spediti all’Anp dall’Iran.

Ricordiamo ai nostri lettori i servizi sul TG de La 7 (ore 19.45) di Cristiano Fubiani. Sempre corretti.
Invitiamo i lettori di informazionecorretta.com a inviare la propria opinione alla redazione de Il Secolo XIX. cliccando sul link sottostante si aprirà una e-mail già pronta per essere compilata e spedita.



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