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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Il Secolo XIX Rassegna Stampa
15.01.2003 Come accusare sempre Israele
I commenti che stravolgono l’immagine israeliana

Testata: Il Secolo XIX
Data: 15 gennaio 2003
Pagina: 4
Autore: un giornalista
Titolo: «Il divieto imposto dal governo israeliano ai delegati palestinesi di presenziare alla conferenza londinese sul Medio Oriente»
L’articolo ruota intorno al divieto imposto dal governo israeliano ai delegati palestinesi di presenziare alla conferenza londinese sul Medio Oriente (mentre la partecipazione di alcuni dei membri palestinesi è avvenuta attraverso un collegamento video). Il giornalista ha dato molto spazio ai commenti di autorità palestinesi e ai rivali elettorali di Sharon; naturalmente tutti contro la presa di posizione dell'odierno governo israeliano riguardo tale veto. Vediamone alcuni:
"Abbiamo dimostrato che i palestinesi sono pronti a riprendere i negoziati e a proseguire il processo di riforme democratiche delle nostre itistuzioni. Israele ha invece mostrato il suo volto intransigente a tutto il mondo", ha detto Shawkat Mustafa, uno dei consiglieri di Arafat.
Mentre il ministro palestinese, Saeb Erekat, si pronuncia:

"Mi auguro che le parti presenti a Londra dicano a Sharon di fermare l’occupazione dei Territori, la colonizzazione ebraica, la demolizione di case, le misure punitive collettive e la trasformazione delle città palestinesi in enormi prigioni", ed inoltre invita il Quartetto "ad interrompere il suo silenzio per dire al mondo che a paralizzare il processo di pace e le riforme nell’Anp è il governo israeliano".
Ecco come commenti di questo calibro stravolgono l’immagine israeliana. Come se il suo intento fosse solo quello di occupare territori e fare nuove conquiste. Come se Israele non fosse mai interessata alla pace con la controparte. Come se nelle trattative passate fosse stata proprio Israele, a rovinare tutto.
Un articolo contradditorio, per chi conosce la storia israelo-palestinese: finora non si è mai visto un Arafat nelle vesti di negoziatore (o forse, essendo premio Nobel per la pace, ha fatto credere il contrario?). Se veramente stavolta l’Anp avesse finalmente intenzione di riprendere le trattative con Israele, allora perché il terrorismo finanziato dall’Anp in persona!- continua a prosperare? Un controsenso nel quale però Israele non casca.
Inoltre: non è mai stata data voce al governo israeliano riguardo il veto alle delegazioni palestinesi di recarsi a Londra. A quanto pare le motivazioni israeliane non sono così importanti né per il giornalista né per il governo palestinese stesso.

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