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Libero Rassegna Stampa
23.08.2016 Lecce: uno scandalo enorme che i giornaloni nascondono
Tranne tre quotidiani. La cronaca di Brunella Bolloli

Testata: Libero
Data: 23 agosto 2016
Pagina: 1
Autore: Brunella Bolloli
Titolo: «L'università islamica ha un progetto: ammazzare gli ebrei»

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 23/08/2016, a pag. 1/ 8, con il titolo " L'università islamica ha un progetto: ammazzare gli ebrei " il commento di Brunella Bolloli.

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La notizia è enorme, eppure è uscita soltanto su tre quotidiani:
La Gazzetta del Mezzogiorno, che ha la cronaca di Lecce
sul Foglio e su Libero, da cui riprendiamo la cronaca/commento
Neanche una riga su Repubblica, Corriere, Stampa ecc.
Lo trovate strano? Noi no, non sia mai che a qualcuno venga in mente - al Ministro dell'Istruzione, per esempio- di ordinare una indagine per capire come stanno islamizzandosi le nostre università. Avviene il contrario, tutto è calmo e tranquillo - scrivono i giornaloni - sono piene di studenti musulmani perfettamente integrati. Poi si scopre che all'Università di Lecce è nata una "Fondazione Università Islamica dove si insegna che "ci vorrebbe un'altra soluzione finale, ma questa volta fatta bene". E i media, quasi tutti, nascondono la notizia.

Ecco l'articolo:

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Brunella Bolloli              Raffaello Yazan AbdAllah Villani,

«Ci vorrebbe un'altra soluzione finale, ma questa volta fatta bene. Sterminio completo ma per i sionisti, solo per loro». Il mondo combatte contro il terrorismo, ma in Puglia c'è chi invoca un nuovo massacro di ebrei. Il problema è che non si tratta di qualche anonimo squilibrato che, ad agosto, ha preso un colpo di calore, bensì del responsabile della segreteria della neonata Fondazione Università islamica di Lecce, un ateneo annunciato in pompa magna con tanto di soldi provenienti dall'Opec, secondo gli organizzatori, che dovrebbe cominciare i corsi ad ottobre. Raffaello Yazan AbdAllah Villani, questo il nome del funzionario della scuola per musulmani, i14 agosto ha postato un delirante messaggio sul suo profilo Facebook, augurandosi la fine completa dei sionisti «ma solo per loro... perché gli ebrei reali sono vittime». Il messaggio nel frattempo è stato oscurato, ma la notizia dei vergognosi commenti antisemiti pubblicati sul social network dai seguaci di Villani è stata ripresa da alcuni siti di informazione israeliani, tra cui Ynet e Times of Israel, e ieri ne ha parlato Moked, il portale dell'ebraismo italiano. I post erano talmente offensivi e intrisi di antisemitismo da scatenare la denuncia, oltre che lo sdegno, dell'Unione delle Comunità Ebraiche italiane (Ucei). Denuncia fatta in collaborazione con l'ambasciata d'Israele a Roma. In pratica si è sfiorato l'incidente diplomatico tra il nostro Paese e Israele. La questione è stata perfino portata all'attenzione del ministero dell'Istruzione e della Ricerca sebbene l'Università islamica di Lecce non abbia ancora tutti i crismi e le autorizzazioni per essere equiparata ad un vero ateneo. A sollecitare la cancellazione del post incriminato sarebbe stato lo stesso Viminale, sollecitato da alcuni funzionari israeliani che avrebbero trasmesso i commenti di Villani al presidente di un gruppo interparlamentare Israele-Italia, il quale aveva presentato una richiesta formale al governo italiano e al ministro degli Interni, Angelino Alfano, che è dovuto intervenire per scongiurare il peggio. In verità, Villani non è nuovo a polemiche sui social. Da tempo si lascia andare a sfoghi in chiave anti-sionista. Prende di mira politici europei, oltre a buddisti, una quantità variegata di giornalisti italiani, che ha definito «una massa di deficienti senza cervello che scrivono per il padrone di turno», e, soprattutto, gli «ebrei infami». Alcuni osservatori ricordano sue preoccupanti esternazioni: immagini di uomini e donne con i visi coperti dalla kefya, con fionda in mano e il commento: «Allah benedici la Palestina, Allah uccidi tutti i nemici della Palestina».

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Giampiero Khaled Paladini

 Forse anche per le polemiche scaturite da tali frasi pronunciate dal responsabile della segreteria, l'università Islamica di Lecce fatica a vedere la luce. Cominceranno, certo, alcuni corsi in autunno, specie di lingua araba, ma poca cosa rispetto all'ambizioso progetto originario partorito da un'idea di Giampiero Khaled Paladini, 56enne salentino convertito all'Islam e presidente di Confime, la Confederazione imprese mediterranee, si è molto discusso. La città, che conta 3500 residenti extracomunitari bene integrati, certamente non ne sentiva la mancanza. Il Comune, guidato da Paolo Perrone, fin da subito ha manifestato molte perplessità di fronte all'ambizione di Paladini di fare arrivare nella città di SanfOronzo, culla del barocco salentino, cinquemila studenti desiderosi di formarsi sulle orme di Maometto con corsi di recitazione del sacro Corano, master in diritto e finanza islamica e studi in teologia coranica e società occidentale. Perrone, interpellato da Libero, è chiaro sull'argomento: « sembrata da subito una cosa non fattibile. Non potevamo dare il nostro via libera in assenza di un progetto reale, che non ci è mai stato mostrato, e con nessuna garanzia sui costi, su chi avrebbe finanziato l'opera e su tutto il resto». Palladini, una laurea in Legge in tasca e la folgorazione per il mondo musulmano, l'anno scorso aveva parlato di un campus alla periferia della città con mensa, residenze, impianti sportivi e, ovvio, una moschea. «È infatti in corso l'acquisto di terreni e di una villa per un investimento complessivo di 45 milioni di euro», aveva spiegato a Tgcom24. «Vari percorsi didattici e tre facoltà in tutto». L'obiettivo dell'ateneo, diceva l'ideatore, sarà quello di formare «una nuova classe dirigente islamica che saprà imporre la pace religiosa in Europa». Addestrare cioè gli imam del futuro, moderati e non estremisti. Peccato, però, che il suo collaboratore Villani in quanto a messaggi di pace tra i popoli non la pensi esattamente come lui, visti gli scritti inneggianti a un nuovo Olocausto messi in Rete, che hanno fatto rischiare un incidente diplomatico. Palladini si è detto dispiaciuto per una «dichiarazione», quella del suo segretario, «assolutamente non condivisibile né sui contenuti né per il linguaggio usato». Villani, intanto, ha deciso di auto-sospendersi. Così potrà evocare la Shoah altrove.

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