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Shalom Rassegna Stampa
24.05.2016 Enzo Bonaventura, pioniere della psicologia sperimentale tra Firenze e Gerusalemme
Analisi di David Meghnagi

Testata: Shalom
Data: 24 maggio 2016
Pagina: 21
Autore: David Meghnagi
Titolo: «Enzo Bonaventura, un ponte per la psicologia tra Italia e Israele»

Riprendiamo da SHALOM di maggio 2016, a pag. 21, con il titolo "Enzo Bonaventura, un ponte per la psicologia tra Italia e Israele", l'analisi di David Meghnagi.

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David Meghnagi

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Enzo Bonaventura

A quasi settant’anni dalla tragica morte, avvenuta nell’imboscata al convoglio dei medici dell’Hadassah, si terrà all’Università di Tel Aviv un seminario internazionale in memoria di Enzo Bonaventura. Il convegno, promosso dal Master internazionale di II livello in didattica della Shoah di Roma Tre, intende ricordare una delle figure più importanti della psicologia accademica italiana e israeliana. Espulso dell’Università per la quale aveva dedicato due decenni, Bonaventura contribuisce alla costituzione del Dipartimento di psicologia della Hebrew University. Un atto dovuto di riparazione che l’Ambasciata italiana in Israele ha fatto suo, inserendo l’iniziativa all’interno delle celebrazioni per il decimo anniversario degli accordi scientifici italiani e israeliani.

Laureatosi a Firenze nel 1913 con Francesco De Sarlo, Bonaventura diviene suo assistente. Nel Laboratorio di psicologia, creato da De Sarlo, conduce importanti ricerche sperimentali sulla percezione degli intervalli del tempo e sulla percezione dello spazio. Nella sua attività di ricerca Bonaventura utilizza in modo originale gli strumenti raccolti da De Sarlo, integrandoli con nuovi apparati da lui stesso realizzati, fra i quali il tachistoscopio a doppia caduta. Lo strumento fu usato da Bonaventura e dai suoi allievi (fra cui Renata Calabresi, emigrata in USA in seguito alle leggi razziste del 1938) nelle ricerche sull’attenzione, sul tempo di apprendimento e sulla percezione del tempo. In particolare sulla durata del presente psichico.

Nel 1929 Bonaventura dedica a questo tema il volume Il problema psicologico del tempo, la sua opera più famosa nel campo della psicologia sperimentale. Nel 1926 su sollecitazione di De Sarlo tiene un intero corso sull’opera di Freud. Negli anni conduce importanti studi sulla psicologia scolastica e del lavoro. Pur avendo conseguito l’idoneità nel 1931, non diventerà professore. L’opposizione alla psicologia da parte di Gentile, figura chiave della politica culturale del fascismo, ne impedirà la chiamata. Pur essendo il direttore del Laboratorio, il suo sarà un incarico rinnovabile di anno in anno.


Laboratorio di psicologia sperimentale a Firenze

Primo a tenere in Italia un intero corso sull’opera di Freud, Bonaventura pubblica poco prima della sua espulsione dell’università, una poderosa sintesi del pensiero di Freud che si legge ancora con piacere (Psicoanalisi, Mondadori, 1938). La ristampa dell’edizione italiana (da me curata), è di prossima pubblicazione con Marsilio. L’edizione ebraica in formato PDF sarà a cura della Biblioteca della Hebrew University. Bonaventura fu una figura di primo piano del sionismo italiano. Si adoperò nell’aiuto dei profughi ebrei che cercavano rifugio in Italia e partecipò in modo attivo alla vita della Comunità ebraica di Firenze, di cui fu per anni consigliere. Espulso dall’Università, in seguito alle leggi razziste del 1938, Bonaventura si trasferisce a Gerusalemme, dove per dieci anni lavora alla creazione del Dipartimento di psicologia della Hebrew University, contribuendo allo sviluppo del sistema educativo del paese.

Rientrato in Italia dopo la guerra, per un anno sabbatico, Bonaventura non trova nessuno, fra i colleghi che detengono il potere sulla psicologia accademica, interessato a un suo eventuale rientro. Nonostante il prestigio e la fama acquisite, l’idea di un possibile ritorno di Bonaventura nella sua vecchia università, è solo un “fastidio”. Una complicazione da evitare per dei concorsi, pensati per altri. Il seminario internazionale in memoria di Enzo Bonaventura – in programma il prossimo 1° giugno - si propone di approfondire l’opera e la personalità nei suoi diversi aspetti di scienziato, uomo di cultura, esponente del sionismo italiano, filosofo dell’ebraismo e uomo di cultura. L’iniziativa promossa da Roma Tre sarà seguita da un convegno, che si terrà in autunno nell’Ateneo romano.

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