venerdi 29 marzo 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


Clicca qui






Avvenire Rassegna Stampa
17.12.2014 Israele: qui la giustizia è davvero uguale per tutti. Mentre i palestinesi inneggiano ai terroristi 'martiri'
Ma 'Avvenire' si guarda bene dal ricordarlo

Testata: Avvenire
Data: 17 dicembre 2014
Pagina: 17
Autore: la redazione
Titolo: «In manette il leader di 'Lehavà': il gruppo aveva incendiato una scuola araba»

Riprendiamo da AVVENIRE di oggi, 17/12/2014, a pag. 17, l'articolo "In manette il leader di 'Lehavà': il gruppo aveva incendiato una scuola araba".

Israele è uno Stato di diritto in cui chiunque sia colpevole di infrazioni penali è perseguito e condannato a rendere conto delle proprie azioni. Di fronte alla giustizia tutti i cittadini israeliani sono uguali, a prescindere dalla loro appartenenza etnica e religiosa: ebrei, arabi musulmani e cristiani, drusi, beduini, circassi e altre minoranze.
Al contrario, nel mondo arabo circostante non esiste l'unicità del diritto e l'uguaglianza dei cittadini di fronte ad esso.
Nei territori governati da Hamas e dall'Anp, poi, ai terroristi colpevoli di sanguinosi attentati vengono intitolate strade e scuole, mentre il loro nome viene portato ad esempio e canzoni in loro onore sono trasmesse in televisione e alla radio. Sono trasformati in "martiri" della fede islamica e della guerra totale contro Israele.
Ma questo Avvenire si guarda bene da dirlo.

Ecco l'articolo:


Ben-Zion Gopstein

A due settimane da un incendio doloso in una scuola arabo-ebraica di Gerusalemme, sono finiti in manette i leader del gruppo dell'estrema destra ebraica Lehavà (Fiamma). Nella notte tra lunedì e martedì la polizia ha fatto irruzione in Israele e in Cisgiordania nelle abitazioni di dieci esponenti del gruppo arrestando, fra gli altri, il leader Ben-Zion Gopstein.

Nei giorni scorsi tre aderenti a Lehavà erano stati incriminati per l'attacco notturno alla scuola. I tre - Yitzhak Gabbai (22 anni), Shlomi Twito (20) e Nahman Twito (18) - hanno giustificato il gesto come una «punizione» verso l'istituto «colpevole di aver organizzato una cerimonia commemorativa di Yasser Arafat». Gopstein, allievo del rabbino xenofobo Meir Kahana assassinato negli anni Novanta in Usa da un estremista islamico, ama ripetere che gli arabi sono nemici giurati di Israele. A suo parere occorre impedire che lavorino in zone abitate da ebrei e scoraggiare le loro unioni matrimoniali con donne ebree.

Per inviare la propria opinione ad Avvenire, telefonare 02/67801, oppure cliccare sulla e-mail sottostante


lettere@avvenire.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT