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Non dimenticheremo mail gli orrori del 7 ottobre (a cura di Giorgio Pavoncello) 15/01/2024


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Quale prezzo da pagare alla storia? 05/11/2023

Myth: There is a media bias against Israel | Decolonize Palestine

Gentile Fait,
 
Cazzullo sul Corriere invita a non criminalizzare l'intero popolo palestinese, e non potrebbe trovarmi più d'accordo.
 
Racconta pure di essere stato "in un campo profughi" e "nei Territori occupati... cinque volte — nel 1993, nel 1999, nel 2003, nel 2005, nel 2019 —, e ha trovato certo odio e disperazione, ma anche persone di cultura e di speranza. A Hebron ci sono mercanti e intellettuali che parlano un inglese perfetto, che ricordano quando nella prima metà del ’900 i giovani promettenti andavano a studiare a Londra".
Resta solo da capire perché non ne sia mai venuta fuori una classe dirigente che non avesse come unico progetto politico la distruzione di Israele e l'eliminazione degli ebrei.
 
Poi aggiunge che i palestinesi sarebbero un "popolo, che ha molto sofferto e si è trovato a pagare alla storia un prezzo che avremmo dovuto pagare noi europei, in particolare i tedeschi e i loro alleati — a cominciare da noi italiani — che fecero leggi razziali e perseguitarono gli ebrei".
Qui non riesco davvero a seguire le sue allusioni.
Quale prezzo sarà mai questo?
 
Cari saluti,

Andrea Atzeni

https://www.corriere.it/lodicoalcorriere/index/01-11-2023/index.shtml

Caro Andrea,
Mi pare chiaro quello che intende dire Cazzullo, commettendo un errore madornale.  Praticamente intende che, se l’Europa non avesse perseguitato gli ebrei, non sarebbe nato lo stato di Israele. Così lo interpreto io conoscendo l’ignoranza della storia del Medio Oriente di certi giornalisti. Cazzullo non sa, o finge di non sapere, che lo stato di Israele era nato sulla carta nel 1917 con la dichiarazione Balfour che parlava della necessità di creare un “focolare ebraico” in Palestina (intesa come toponimo di una regione geografica). Nel 1920 la Conferenza di Sanremo ha rilasciato un documento, tuttora valido, che assegnava agli ebrei una parte di quella terra, comprese Giudea e Samaria (poi denominata Cisgiordania durante l’occupazione giordana). Come vede la nascita dello stato ebraico era deciso molti anni prima del 1938. Nel 1947 la proposta delle Nazioni Unite di una spartizione del territorio in uno stato ebraico e uno arabo (non palestinese) fu rifiutata dagli arabi come sappiamo. E ebbe inizio il dramma di questa terra.
Un cordiale shalom 

***

Buongiorno Deborah,
fin da adolescente ho sentito nella mia pelle che ero filo-americano e filo-ebreo. adesso ho 50 anni, 5 figli, la vita corre veloce, ma la convinzione è la stessa : un uomo deve stare dalla parte della libertà, che è la cifra stilistica usata dal nostro Dio per creare il mondo. Quando vedo però cosa è successo il 7 ottobre, ho un po' di paura, non tanto sulla vittoria finale, ma piuttosto sulle sofferenze, sulle morti e su quanto tempo servirà per arrivare a far trionfare la libertà e la democrazia. Mi abbatte ancora di più il giustificazionismo degli occidentali verso i palestinesi, mentre dà tanta speranza la risposta dei riservisti israeliani. Quanto ci vorrà per vincere?
Forza Israele, forza Ucraina, forza Stati Uniti, forza Italia
La saluto cordialmente
Roberto
 
Caro Roberto,
Nessuno lo sa quando finirà la guerra. Spero presto perché Israele, aggredito,  è pieno di ferite sanguinanti. Ho negli occhi, e non potrò mai cancellarle, le immagini di quello che i mostri hanno fatto al mio popolo il 7 ottobre. La mia speranza e quella di tutto Israele è di andare avanti fino alla fine di Hamas, costi quel che costi.
Condivido la sua invocazione. Sempre forza la libertà!
Un cordiale shalom

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