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Manfred Gerstenfeld
Israele, ebrei & il mondo
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Norvegia: sanità e follia 14/12/2011

Norvegia: sanità e follia
di Manfred Gerstenfeld
(traduzione di Angelo Pezzana) 


Manfred Gerstenfeld,  Roger Ingebrigtsen, Vice Ministro norvegese della Difesa  
a destra, Anders Breivik

Carlos, lo 'sciacallo': pluri-assassino, non leggeva Tin Tin, nè Tolkien.
Sarà per questo che i giornali ricordano solo i razzisti di destra ?

Lo scorso mese, due psichiatri consulenti del tribunale hanno dichiarato Anders Behring Breivik, che in luglio aveva ucciso 77 norvegesi per motivi ideologici, insano di mente. Altri esperti non si sono trovati d’accordo, anche un sondaggio ha rivelato che il 48% dei norvegesi  ritengono che non soffra di disturbi psichici. Lo stesso Breivik si è dichiarato offeso da questa analisi (1). 

Questa classificazione ha richiamato altri casi simili a livello internazionale. Se Breivik è da ritenersi schizofrenico,  può essere considerato normale chi commette atti di unaudita violenza giustificata ideologicamente ? Ci sono altri casi simili, come quello del terrorista venezuelano Ilich Ramirez Sanchez – meglio noto come ‘Carlos, lo sciacallo’- in prigione in Francia con una condanna all’ergastolo. Nel caso di Mohammed Bouyeri, fu l’ideologia islamica a spingerlo ad uccidere il regista olandese Theo van Gogh nel 2004. Anche lui fu condannato all’ergastolo. 

Il problema della salute mentale dei terroristi va riferito soprattutto al mondo musulmano. Quanto possono essere definiti normali coloro che hanno ucciso e mutilato migliaia di civili in Iraq e in Afghanistan ? La stessa domanda è valida per le decine di milioni di musulmani che, insieme alle loro guide spirituali, invocano il martirio-suicidio. Sono normali i leader palestinesi che glorificano gli assassini di donne e bambini israeliani ? 

 Alcuni osservatori sospettano che l’aver dichiarato Breivik insano di mente mantenga la Norvegia lontana da ogni responsabilità per quanto ha commesso. Per cui l’analisi diventa “ un vero norvegese non commetterebbe mai simili atti criminali, e dato che il biondo Breivik è insano di mente, lui non può essere uno di noi”. Così il paese può continuare a credere nel mito del “ buon norvegese”. 

La maggior parte delle discussioni che sono state al centro dei dibattiti in Norvegia sono in realtà secondarie. L’attenzione va invece posta su aspetti molto più rilevanti che non la sanità mentale di Breivik. I suoi omicidi sono stati usati dalla sinistra norvegese e da altri con posizioni simili un po’ ovunque nel mondo, per attaccare ideologicamente coloro che Breivuk aveva citato nei suoi diari, attribuendogli la responsabilità dei suoi atti. Fra questi, la storica Bat Ye’or, autrice di ‘Eurabia’, il leader olandese del Partito della Libertà Geert Wilders e lo scrittore americano Bruce Bawer che vive in Norvegia. “ Le pallottole sono arrivate dalla destra” era il messaggio, mentre avrebbe dovuto essere “ le pallottole sono arrivate da un malato di mente”. Bawer ha scritto un libro “ I nuovi Quislings” – di imminente pubblicazione -  su come la sinistra norvegese ha sfruttato la strage di Breivik. 

Qualche giorno prima che Breivik venisse dichiarato insano di mente, il Vice Ministro norvegese della Difesa Roger Ingebrigtsen tenne una conferenza alla Università di Ottawa su argomenti di strategia militare. Vi incluse però il caso Breivik, analizzando la sua ideologia, definendola “ un lungo  incoerente documento che denota influenze culturali conservatrici, populismo di destra, ultra nazionalismo, islamofobia e sionismo destrorso.” (2) 

In molti paesi europei è vietato discutere pubblicamente su aspetti centrali di un processo in corso. Ma  Ingebrigtsen non deve avere questa opinione, non si è chiesto quanto rilevante fosse il diario di Breivik nel caso venisse dichiarato insano di mente. Oppure se i norvegesi, lui incluso, non dovessero scusarsi con coloro che avevano demonizzato. Né fece alcun riferimento a chi aveva ispirato la lettera che il “sano di mente” Bouyeri aveva piantato con un coltello nel petto di van Gogh, lettera che citava brani della tradizione islamica. 

Molti membri della – supposta mentalmente sana – élite politica e culturale norvegese eccellono della demonizzazione degli altri. Israele è il bersaglio preferito. Il più illustre fra questi odiatori è il Ministro degli Esteri Jonas Gahr Stoere. Questo leader laburista ha recentemente accusato Israele di praticare la “tortura dell’acqua”, perché sono stati trattenuti dei finanziamenti ai palestinesi. Il più importante editore norvegese, Cappellen Damm, ha pubblicato un libri per l’infanzia che incita alla violenza contro Israele e di rubare l’acqua alla Striscia di Gaza. Il Dipartimento Culturale Nazionale ha approvato la distribuzione di questo libro in tutte le biblioteche norvegesi. Questo venerdì, Rigmor Aasrud, Ministro della Chiesa norvegese, visiterà una mostra a Gerusalemme Est dell’artista norvegese Hakon Gullvag, che è noto per i suoi disegni violentemente anti-israeliani. Il Ministero degli Affari Esteri norvegese ha sponsorizzato le sue opere in mostre a Damasco, Amman e Beirut, mentre il Primo Ministro Jens Stoltenberg ha elogiato Gullvag per le sue opere piene di odio contro Israele, facendo notare come, grazie ad esse, venisse evidenziata la tragedia dei bambini palestinesi. (3) 

Una così diffusa demonizzazione di Israele da parte del governo norvegese e altre istituzioni, ha creato un clima di odio a Oslo, dove un terzo degli studenti ebrei delle scuole superiori vengono frequentemente insultati o attaccati fisicamente. (4) 

Dopo la strage di Breivik, Stoltenberg disse che la risposta della Norvegia ai suoi omicidi sarebbero state più apertura e più democrazia. (5) Peccato però che le autorità non abbiano fatto seguire i fatti. Al contrario, oggi molte più persone che ragionano in modo ‘politicamente scorretto’ rievono sempre più intimidazioni in paragone a quanto succedeva prima della strage di Breivik.
Tutto questo conferma quanto la critica alla ideologia del governo norvegese richieda un forte impegno da chi non vive in questo paese, non raggiungibile quindi dalle intimidazione dell’establishment progressista. 

[1] Gwladys Fouche and Victoria Klesty, “Norway divided after mass killer declared insane,” Reuters, 30 November 2011.
2 Ministry of Defense, “From the High North to terrorism – Norwegian Perspectives,” 24 November, 2011.
http://www.regjeringen.no/en/dep/fd/whats-new/Speeches-and-articles/Speeches-and-articles-by-other-apolitica/Speeches-and-articles-by-State-Secretary-Roger-Ingebrigtsen/speeches-and-articles/from-the-high-north-to-terrorism--norweg.html?id=664882
3 Maya Spitzer, “Increased  anti-Semitism in Norway has local Jewish leaders anxious,” Jerusalem Post  31 March 2009.
4 “Religious racism shocks officials,” 8 June 2011, www.newsinenglish.no/2011/06/08/religious-racisim-shocks-officials.
5 “Norway's PM says open society must be preserved,” CBC News, 26 July 2011

Manfred Gerstenfeld è Presidente del Consiglio di Amministrazione del Jerusalem Center for Public Affairs. Collabora con Informazione Corretta. 

Il suo libro “Behind the Humanitarian Mask: The Nordic Countries, Israel and the Jews,” può essere scaricato gratuitamente da: http://www.jcpa.org/JCPA/Templates/showpage.asp?DBID=1&LNGID=1&TMID=84&FID=726&PID=0


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