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Ugo Volli
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Egitto: dettagli che fanno riflettere 31/01/2011

Dettagli egiziani che fanno riflettere


Hosni Mubarak

Cari amici, in questo momento tutti dicono la loro sull'Egitto ed è comprensibile, perché la posta in gioco è gigantesca: l'Egitto è la capitale naturale del mondo arabo ed è stato negli ultimi trent'anni il caposaldo della pace fredda che bene o male ha contenuto il conflitto in Medio Oriente. Ma in realtà nessuno oggi sa come andrà a finire lo scontro fra Mubarak e la piazza. Io dunque mi limito a mostrarvi due piccoli dettagli per farvi capire quali sono le forze in gioco.

Il primo è questa notizia: alla "battaglia per la libertà" delle città egiziane sono andati a partecipare anche squadre di terroristi di Hamas (http://www.aschkel.info/article-le-hamas-participe-a-l-etat-de-guerre-en-egypte-66092444.html). Non è detto che la matrice delle manifestazioni sia questa, ma almeno il tentativo di strumentalizzazione islamista è chiaro, anche da parte iraniana (http://www.ilriformista.it/stories/Prima%20pagina/335732/). Del resto Hamas proclama nel suo statuto di essere  "una delle branche dei Fratelli Musulmani in Palestina" (http://www.cesnur.org/2004/statuto_hamas.htm) ed è ragionevole che partecipino a una lotta che sembra condotta dalla loro centrale. Del resto dalle carceri egiziani nel disordine non sono solo evasi molto dirigenti dei Fratelli musulmani (http://forumsearch.corriere.it/esteri/11_gennaio_30/egitto-scontri-morti-detenuti-frattini-borse-golfo_f5a39e50-2c4b-11e0-b8e2-00144f02aabc.shtml?fr=box_primopiano), ma anche di Hamas che sono tornati a Gaza (http://www.infopal.it/leggi.php?id=17371)

Il secondo dettaglio è più piccolo e privo di conseguenze, ma altamente significativo. Guardate, per favore, questa "notizia" dal sito di Al Jazeera comparsa due giorni fa: http://www.aljazeera.com/news/articles/39/Mubaraks-planning-exile-to-Tel-Aviv.html. Vi si dice che Mubarak sta "pianificando di fuggire a Tel Aviv" e lo si mostra in una vecchia foto in atteggiamento amichevole con Olmert – il quale, come sapete non è più al governo in Israele da tre anni. La notizia è inesistente: come sa Al Jazeera cosa starebbe "pianificando" Mubarak? Di fatto poi questa eventuale "pianificazione" non si è realizzato e appare improbabile che si realizzi. Ma serve a attirare su Mubarak l'odio per Israele e su Israele, che non c'entra la rivolta egiziana che sembra un po' impantanata (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=205931).
Al Jazeera ha sostanzialmente guidato questa rivolta, così come ha "cercato di rovesciare il governo palestinese con le sue ultime rivelazioni". L'ha detto il presidente dell'AP, Abbas, che è parte in causa, obiettivo principale della manovra dell'emittente del Qatar. (http://www.jpost.com/MiddleEast/Article.aspx?id=205920). Nell'epoca dell'informazione globale, non vi è più solo il terrorismo con le armi, vi è anche quello con la legge e la diplomazia, ampiamente praticato dai palestinesi stessi, e quello con l'informazione, di cui sono autori ma anche vittime. Al Jazeera è una forza paragonabile oggi ad Al Qaida, alla Fratellanza Musulmana, uno degli assi dell'islamismo globale. Che la maggior parte dei media europei la prenda come una fonte di informazione credibile, è uno dei grandi segni di Eurabia.

Ugo Volli

PS: A parte quel che vi ho raccontato, secondo voi le agitazioni di piazza in Tunisia, Algeria, Egitto, Yemen ecc. hanno molto a che fare con Israele? Non tanto, eh? Forse c'entrano di più la disoccupazione e l'inflazione dei generi di prima necessità (come diceva Clinton, quello vero: "E' l'economia, stupido!") o se preferite la voglia di libertà, di liberarsi di regimi corrotti e gerontocratici. E allora, come la mettiamo con la teoria di Obama e compagni che la chiave per risolvere tutti i problemi del Medio Oriente è nel conflitto fra Israele e i palestinesi?


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