Adesso aiutiamo l’Ucraina a vincere
Commento di Kurt Volker
Testata: La Repubblica
Data: 01/05/2024
Pagina: 32
Autore: Kurt Volker
Titolo: Adesso aiutiamo l’Ucraina a vincere

Riprendiamo dalla REPUBBLICA di oggi, 01/05/2024, a pag. 32, con il titolo "Adesso aiutiamo l’Ucraina a vincere" l'analisi di Kurt Volker.

Missili ATACMS, sono fra i migliori a disposizione e sono stati forniti nell'ultimo pacchetto di aiuti militari degli Usa all'Ucraina. Ma ora la Nato deve fare uno sforzo in più per aiutare l'Ucraina a vincere.

Adesso che il pacchetto di aiuti all’Ucraina è stato approvato, la Casa Bianca lavora a ritmo serrato per tradurre in legge la misura da sessantuno miliardi di dollari. Non dobbiamo più dare all’Ucraina il minimo necessario per sopravvivere, che però non basta a vincere.

La vittoria ucraina è essenziale per ristabilire la pace in Europa, dissuadere l’aggressività cinese in Asia e rafforzare le preoccupazioni iraniane riguardo a dei nuovi attacchi di Israele. Alcune misure andrebbero adottate immediatamente: L’amministrazione Usa deve dar seguito in maniera chiara ed inequivocabile alle parole del presidente Biden, che lo scorso 12 aprile affermava: “Vogliamo vedere l’Ucraina vincere la guerra”.

L’obiettivo dell’America è la vittoria dell’Ucraina. Questo messaggio deve essere ribadito esplicitamente e costantemente dai livelli più alti del governo Usa, e deve essere sorretto da decisioni politiche necessarie a trasformarlo in realtà. Non può esserci alcuna ambiguità circa le parole del presidente. La nostra strategia deve essere chiara. I funzionari Usa di ogni livello devono smettere di evitare di pronunciare le parole “vincere”, “vittoria” e “sconfitta della Russia”.

Adesso che i fondi sono assicurati, le forze armate Usa dovrebbero riversare il prima possibile in Ucraina quantità enormi di armi e munizioni. Negli ultimi mesi l’esercito russo — pur trovandosi in una condizione di grande debolezza, con forniture, addestramento, morale e leadership a livelli minimi — è riuscito a compiere dei progressi a causa della scarsità di munizioni dell’Ucraina.

Dobbiamo iniziare a dissuadere la Russia dal compiere ulteriori aggressioni, anziché fornirle rassicurazioni sul fatto che intendiamo evitare una “escalation”. Anziché preoccuparci di ciò che potrebbe fare Putin, Putin dovrebbe preoccuparsi di quello che potremmo fare noi.

Francia, Stati Uniti, Regno Unito e altri alleati Nato dovrebbero formare una “coalizione dei volenterosi” che assista l’Ucraina nella difesa delle proprie città, dei propri civili e delle proprie infrastrutture non militari dagli attacchi di droni, missili e razzi — come è stato fatto di recente per Israele. Per riuscirvi occorre definire, d’accordo con l’Ucraina, un “cordone sanitario” nello spazio aereo ucraino adiacente a quello Nato. E questo può essere fatto solo dal territorio Nato o dall’interno della stessa Ucraina. Attaccare veicoli a guida autonoma che hanno come unico obiettivo quello di colpire i civili ucraini o, ad esempio, le loro centrali elettriche, e che rappresentano un rischio per i vicini territori della Nato, è possibile senza che le nazioni debbano affrontare direttamente le forze russe. Basta impegnarsi nella protezione umanitaria dei civili e nella prevenzione di attacchi accidentali al territorio Nato. Tale cordone potrebbe estendersi per centinaia di chilometri nello spazio aereo ucraino e consolidare la protezione fornita a Leopoli, Odessa e Kiev, e al tempo stesso alleggerire il compito degli equipaggi di combattimento missilistico del Paese, stremati e male armati.

Gli Stati Uniti dovrebbero iniziare a costruire all’interno della Nato anche il consenso necessario ad estendere all’Ucraina l’invito al summit che si terrà a luglio a Washington, così da iniziare quanto prima i colloqui per l’adesione del Paese alla Nato. Tale invito è essenziale, perché fa sapere a Vladimir Putin che egli non sconfiggerà mai l’Ucraina, perché rientra nella strategia di vittoria dell’Ucraina e perché getta le basi di un futuro assetto pacifico europeo.

Il Congresso Usa dovrebbe muoversi con prontezza per approvare un programma di lend-lease (affitti e prestiti) a favore dell’Ucraina dal valore massimo di cinquecento miliardi di dollari. Questa misura, che ai tempi della Seconda guerra mondiale permise agli Stati Uniti di salvare la Gran Bretagna, oggi, nel caso dell’Ucraina, è assolutamente necessaria — e manderebbe a Putin il segnale che, a prescindere da qualsiasi cosa egli possa fare, noi possiamo durare più a lungo e spendere più denaro della Russia. E che quindi la sua avventura in Ucraina si deve concludere.

Il voto della Camera dei rappresentanti segna una svolta, ma non basta, da solo, a garantire la vittoria, né la pace.

L’intervento decisivo dell’amministrazione è necessario per giungere alla vittoria dell’Ucraina e per riportare in Europa le condizioni di una pace, una prosperità e una sicurezza permanenti, oltre che rafforzare nuovamente la deterrenza in quel continente, nel Medio Oriente e in Asia.

E se ciò non avvenisse, potrebbero verificarsi delle conseguenze catastrofiche.

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